L’acceso clima politico dell’attualità, con i botta e risposta fra i vari attori sulla scena, ha ovviamente imposto alla stampa locale – e volentieri la nostra testata ha assolto al suo dovere – di dar notizie quotidiane di dichiarazioni dei candidati rimasti in gara. In particolare di quelle espresse da Orrigoni e Galimberti, sfidanti nel ballottaggio di Varese, dove si è svolta una campagna elettorale fra le più combattute di sempre, incentrata su contenuti e proposte.
I forti scambi polemici emersi nella giornata di ieri ci spingono ad auspicare, anzitutto in omaggio ai cittadini che si accingono al giudizio conclusivo, che tale clima di pacatezza e rispetto reciproco possa essere preservato. Occorre mantenere ferma la barra, perché, alla vigilia del voto, non si anteponga il vantaggio in termini di attenzione ai benefici per i tempi che verranno dopo le elezioni.
Non deve sfuggire ai contendenti dell’arena dialettica -molto attenti, e legittimamente, al loro particolare- il rischio che corrono. Da una disputa aspra potrebbe infatti conseguire il paradossale risultato di un rialzo di febbre astensionistica non utile a nessuno, e tantomeno al futuro governo di una città che aspira a cambiare in meglio. E lo merita.
L’appello che sembra opportuno rivolgere a tutti è, dunque, un’esortazione al buonsenso. Conviene agli interessi dei varesini, al futuro del territorio, alle aspettative della sua gente.