Una lettera contenente minacce di morte rivolte al sindaco Edoardo Guenzani e al suo vice Giovanni Pignataro. Si chiude al veleno la campagna elettorale del secondo turno a Gallarate.
La missiva, recapitata direttamente a casa del primo cittadino, contiene lamentele su diversi provvedimenti dell’amministrazione, dalla cessione delle municipalizzate alle mancate manutenzioni. E si chiude con una minaccia: «verremo a casa vostra e vi spareremo in bocca».
Nessun commento da parte dei diretti interessati. «Siamo preoccupati» le uniche parole espresse dal vicesindaco Pignataro.
Non si fa attendere la solidarietà delle forze politiche dopo la diffusione della notizia della lettera di minacce indirizzata al sindaco Edoardo Guenzani e al suo vice Giovanni Pignataro.
Il primo a parlare è il candidato sindaco del centrodestra Andrea Cassani, in una nota diffusa anche a mome dei partito che lo sostengono. «Condanno assolutamente qualsiasi forma di violenza verbale e intimidatoria. Ed esprimo la massima solidarietà al sindaco e al vice sindaco. Questi atti intimidatori devono essere combattuti a prescindere», afferma il leghista, «io non ho ricevuto nessun messaggio intimidatorio ma se lo avessi ricevuto il 20 maggio, come apprendo dalla stampa, lo avrei comunicato immediatamente alle autorità competenti e mi guarderei bene dal divulgarlo per finalità elettorali. Valuto con un certo stupore che una notizia simile venga divulgata oggi a ridosso del voto».
Cassani spiega di aver sentito il suo avversario al ballottaggio di domenica per esprimergli solidarietà e per « fare un evento questa sera per condannare tutte le forme di violenza».
Parole di solidarietà sono arrivate amche da Pd, Città è vita e Sel, le forze che sostengono Guenzani. «Apprezziamo la solidarietà manifestata dal candidato sindaco Cassani e siamo rammaricati della fuga di notizie relative a questo fatto di inaudita gravità umana prima ancora che politica», si legge nella nota, «d’accordo con le autorità inquirenti, alle quali è stata tempestivamente sporta denuncia, abbiamo mantenuto il massimo riserbo per consentire il corretto svolgimento delle indagini e per non influenzare in alcun modo l’esito elettorale».