Il coraggio dei cittadini e l’efficienza di Areu salvano ancora una vita. E il salvataggio è guidato per telefono. Sono le 9.20 di ieri quando dal bar La Cascata di Ferrera di Varese parte una chiamata al 112. Le voci sono concitate: un cliente, un uomo di 57 anni entrato per un caffè, si è sentito male. L’operatore del 112 Nue inquadra la situazione mentre, nel frattempo, dalla centrale operativa arriva la macchina del soccorso.
Dal bar forniscono le prime informazioni: l’uomo non risponde, non reagisce, sembra stia avendo un attacco di cuore. Sembra che il cuore abbia smesso di battere. “È stata Bruna, una donna coraggiosissima a prendere in mano la situazione”, racconta Barbara, titolare del bar un paio d’ore dopo l’accaduto. Sì Bruna, che schiva e modesta si è allontanata subito dopo aver fatto quello che ha fatto, mantenendo un ferreo anonimato. Areu infatti ha messo in campo le migliori risorse a disposizione per salvare il cinquantasettenne. Verso Ferrera partono immediatamente ambulanza e auto medicalizzata. L’uomo pare però aggravarsi sempre più. Occorre in qualche modo tamponare mentre medici e personale infermieristico volano verso il locale. Bruna afferra il telefono e riceve le indicazioni che, con calma e professionalità, le vengono impartite dalla sala operativa del 112. E’ lei a prestare, guidata passo a passo, il primo soccorso al cinquantasettenne. Guadagnando, con un coraggio da leonessa, alcuni minuti preziosissimi. Minuti, perché i mezzi Areu sono arrivati in un lampo, che di fronte ad un’emergenza tanto grave possono fare la differenza tra la vita e la morte. Nel frattempo Areu ha fatto alzare in volo anche l’elisoccorso. Medico e personale infermieristico a quel punto sono lì e prendono in mano la situazione. Bruna ha fatto il possibile, loro compiono il miracolo: l’uomo era in arresto cardiaco. Ma l’ostinazione dei soccorritori, che lo rianimano senza arrendersi, fa ripartire quel cuore. L’elicottero nel frattempo è atterrato poco distante. Il paziente a quel punto può essere trasportato. All’ospedale di Circolo di Varese arriva in elicottero, il mezzo più veloce a disposizione di Areu. E qui viene ricoverato. È grave. Ma è vivo. “E questo è tutto ciò che conta – commenta Barbara – Bruna è stata coraggiosissima e noi tutti ci siamo adoperati cercando di fare tutto ciò che eravamo in grado di fare. Ciò che conta è che sia vivo. La speranza è che possa riprendersi completamente”.