Unione Europea nel panico: contrariamente a quanto previsto dai mercati e dai primi risultati delle urne, nel refendum in cui la Gran Bretagna era chiamata a decidere se rimanere o no all’interno dell’UE, ha vinto il partito del “Leave” (uscire). 51,9% contro 48,1%.
Le conseguenze non si sono fatte attendere: le borse sono crollate. A Piazza Affare l’indice Ftse Mib cede oltre l’8% ma trattano regolarmente meno la metà dei titoli principali. Tra questi il peggiore è Generali, che perde il 15% mentre i meno pesanti Luxottica e Terna (-5%). I problemi maggiori si prospettano tra i bancari, con nessun gruppo che riesce a fare prezzo.
Il premier inglese David Cameron ha annuciato le sue dimissioni dopo l’esito del referendum. «Serve una nuova leadership per condurre il Paese verso la sua nuova destinazione. Non c’e’ una scadenza precisa, ma deve essere prima del Congresso del Partito conservatore in ottobre».
Sul giornale in edicola sabato 25 giugno, ampi approfondimenti con le ricadute in chiave locale.