– L’addio a Vittorio Blini: se ne è andato a 26 anni dalla tragica scomparsa di suo figlio Giovanni, il fondatore della Comunità Giovanile. «Per noi Giovanni viveva negli occhi di Vittorio» ammette , presidente uscente della Comunità di vicolo Carpi. Vittorio Blini, classe 1937, è deceduto nella notte tra sabato e domenica nel letto dell’ospedale di Busto Arsizio dove era ricoverato. Ragioniere, aveva lavorato per una vita alla Milani Resine di Fagnano Olona, fianco a fianco con il titolare Franco Milani.
Ma il suo nome è legato alla storia della Comunità Giovanile di Busto Arsizio, l’associazione apartitica e post-ideologica che suo figlio Giovanni aveva fondato nel 1989, prima di scomparire a soli 24 anni in un incidente stradale il primo ottobre del 1990. Da allora Vittorio ha fatto tutto quel che poteva per proseguirne l’attività: «La prima azione che fece – ricorda Checco Lattuada, tra i fondatori della Comunità, oltre che marito di Elena Blini, sorella di Giovanni – fu quella di comprare uno stabile per dare una sede alla Comunità, poi si è speso anima e corpo seguendo l’attività associativa, in particolare per tenere i conti in ordine». Vittorio Blini era sempre molto presente alle iniziative della Comunità, «una figura culturalmente dinamica e vivace – aggiunge Lattuada – era un po’ un papà brontolone, ma in senso buono, sempre attento e vicino». Ieri pomeriggio tanti amici, tra cui il sindaco Emanuele Antonelli, si sono ritrovati per il rosario, mentre il funerale si terrà oggi alle 4 a Lonate Pozzolo, dove Vittorio ha abitato a lungo e dove è seppellito il figlio Giovanni. «Sarà tumulato nella sua stessa tomba» fa sapere Lattuada. Anche tra le più giovani leve la scomparsa di Vittorio Blini ha scosso tutti, oltretutto proprio mentre è in corso La Festa 2016 al Museo del Tessile. «Ce l’aspettavamo, ma quando è successo davvero è stato un colpo per tutti noi – ammette Matteo Sabba – per quelli come me, della generazione che non ha conosciuto Giovanni Blini, Giovanni viveva negli occhi di Vittorio. Ieri è come se Giovanni sia morto una seconda volta. È una grandissima perdita. Oggi, senza Vittorio, noi ragazzi siamo davvero la prosecuzione di Giovanni Blini, e dobbiamo dimostrare ancora di più quello che Giovanni voleva e portare avanti il suo pensiero».