Intimidazione con il fucile contro il cugino acquisito, ma il colpo d’arma da fuoco gli esplode inavvertitamente in casa. L’uomo, un 55enne residente a Cavaria con Premezzo, artigiano, incensurato è finito nei guai, tanto che è stato denunciato a piede libero e dovrà rispondere di minaccia aggravata.
È stato necessario l’intervento dei carabinieri della stazione di Cassano Magnago in collaborazione con il nucleo operativo e radiomobile della compagnia di Busto Arsizio. I fatti si sono svolti nelle ultime ore a Cavaria con Premezzo. Per il momento non è ancora chiaro il motivo della lite, ma stando alle prime informazioni pare che l’oggetto del contendere fosse il colore della tenda da esterno che doveva essere installata nel condominio. Peraltro i due parenti acquisiti vivono nella stessa palazzina. Fatto sta che per motivi futilissimi si è innescata una violenta lite che per fortuna non ha prodotto effetti più devastanti. A un certo punto è stato esploso accidentalmente un colpo d’arma da fuoco. I due contendenti hanno 55 anni e 45 anni, operaio e vicino di casa.
La lite si è fatta sempre più accesa: dalle parole si è passati velocemente ai fatti. La questione sarebbe stata discussa con animosità nelle parti comuni condominiali. Poi l’uomo di 55 anni sarebbe rientrato all’interno della propria abitazione andando a prelevare il proprio fucile da caccia calibro 12, marca Beretta, regolarmente detenuto, probabilmente con il solo intento di “minacciare” ed intimorire il contendente. Si sarebbe trattato forse di un atto dimostrativo, ma fortunatamente non c’è
stato neppure il tempo di poter capire a cose potesse servirgli il fucile. A un certo punto, infatti, durante il tragitto, dopo aver imbracciato il fucile, sempre all’interno della propria abitazione, probabilmente per cause accidentali, è partito un colpo arma da fuoco che si è conficcato nel battiscopa della cucina. Il proiettile ha danneggiato la propria abitazione. Sul luogo della singolare vicenda sono subito intervenuti i i carabinieri che sono stati costretti ad usare la forza (anche considerando che l’autore dello sparo non rispondeva al citofono essendo impegnato in una “doccia” rinfrescante – evidentemente resasi necessaria per abbassare l’adrenalina ). Dopo l’intervento dei militari della Compagnia di Busto e della conseguente perquisizione domiciliare, le armi e i relativi titoli per la detenzione sono stati sequestrati, in attesa della probabile revoca definitiva. La posizione dell’uomo verrà rimessa alle valutazioni dell’autorità giudiziaria.