è stato accolto a Malpensa come un eroe. Il ragazzo di Gallarate ha disputato infatti un Europeo sontuoso con la maglia azzurra, totalmente rinfrancato dalla cura di Antonio Conte, e al rientro all’aeroporto domenica pomeriggio ha trovato una bella rappresentanza del Torino Club a dargli il bentornato.
C’era infatti qualche ragazzo della scuola calcio che porta il suo nome (Scuola Calcio Marco Parolo), oltre a dirigenti ed amici di sempre. Tra coloro che hanno atteso Marco a Malpensa c’era anche il direttore sportivo del Torino Club , che ci ha raccontato così la “sorpresa”: «Eravamo in sede per alcuni lavori, e quando abbiamo scoperto che sarebbero atterrati a Malpensa nel giro di poco tempo, abbiamo deciso di andare ad accogliere tutta la nazionale ma il nostro Marco Parolo in maniera particolare. Appena ci ha visti è rimasto sbalordito, ha rivisto i volti di casa, amici e bambini della sua scuola calcio. L’ho visto davvero piacevolmente sorpreso dalla nostra presenza».
L’Europeo vissuto a Gallarate ha avuto un sapore tutto speciale: «Abbiamo vissuto questo Europeo chiaramente all’insegna dell’Italia, ma soprattutto di Marco, tifandolo ogni partita. Io sono andata personalmente a Lione con mio marito per l’esordio contro il Belgio ed è stata una bella emozione, indescrivibile. Perché quello di Marco è un sogno che si realizza anche per tutti noi, che lo abbiamo visto crescere qui, un ragazzo serio ed umile che ha iniziato un percorso qui a Gallarate e che merita tutti i traguardi che sta raggiungendo». Emozioni su emozioni, dunque: «Per me Marco è l’immagine più limpida di questo Europeo, ha fatto benissimo e anche quando si è presentato sul dischetto lo ha fatto con forza, consapevole di un percorso di lavoro e di sacrificio che lo ha portato fino a lì, e che deve essere da esempio per tutti i nostri ragazzi».
L’emozione del direttore sportivo è anche quella della famiglia Parolo, in primis di papà , che è il presidente del Torino Club, che ha visto dal vivo le tre partite più significative di questa competizione continentale: «Assieme alla mia famiglia – ci racconta Daniele Parolo – ho assistito alle partite con Belgio, Spagna e Germania. Ammetto che sono stati momenti molto belli, specialmente durante l’inno, perché è lì che viene fuori il patriottismo di ognuno di noi. É un’emozione sicuramente forte». Daniele commenta poi assieme a noi sul torneo disputato dal figlio Marco: «Un genitore non dovrebbe mai giudicare il proprio figlio, sia in positivo che in negativo, però a mio parere ha giocato un ottimo Europeo, facendo a volte il ruolo oscuro di sacrificio e di raccordo e a volte dando anche qualità alle sue giocate, sia con la Spagna che con la Germania».
L’accoglienza al ritorno da parte del suo Torino Club ha molto colpito Marco, come traspare dalle parole del padre: «Per lui questa è una nuova avventura, vuole trasmettere qualcosa della sua esperienza ai ragazzi di Gallarate. Il suo percorso calcistico deve far capire ai più giovani che avere del talento non basta, perché servono lavoro e sacrificio. Presto o tardi queste caratteristiche vengono premiate, a costo di dover buttare giù qualche rospo di troppo. É stato bello per lui ricevere quell’accoglienza, adesso staccherà per un paio di settimane e poi sarebbe bello poter organizzare un incontro con i ragazzi della sua scuola calcio. Lui a questo progetto tiene particolarmente».