Alta adesione ieri per il quarto sciopero dei metalmeccanici ancora in attesa del rinnovo del contratto scaduto ormai da oltre sette mesi. Quattro ore di sciopero provinciale nell’ambito delle iniziative decise unitariamente a livello nazionale dai sindacati dei metalmeccanici, Fim Fiom Uilm di Varese che hanno coinvolto praticamente tutte le principali aziende con cortei e presidi.
Cortei di manifestanti si sono svolti alla Whirlpool di Cassinetta di Biandronno, alle sedi di Leonardo Finmeccanica di Cascina Costa, Vergiate e Venegono, che hanno portato i lavoratori anche al blocco delle rotonde adiacenti, presidio alla BTicino di Varese e Tradate, mentre a Busto Arsizio le medie aziende si sono riunite in presidio alla Mazzoni.
«L’adesione dei lavoratori è stata massiccia in tutti i siti principali – commentano le segreterie di Fiom-Fim-Uilm di Varese –
e molto diffusa anche nel tessuto delle medie aziende che caratterizzano il nostro territorio. È per questo che l’Unione Industriali di Varese, la quarta in Italia, dovrebbe svolgere un ruolo attivo nella risoluzione della vertenza». L’adesione, spiegano i sindacati, è arrivata all’80% un po’ su tutto il territorio: «La grande adesione alle iniziative dà ulteriore convinzione ai lavoratori e a Fim Fiom Uilm per continuare la lotta fino al rinnovo del contratto». Questo è il quarto sciopero dopo quelli del 20 aprile, 31 maggio e 9 giugno: «La giornata di oggi dimostra che se Federmeccanica pensava di fiaccare la resistenza dei lavoratori ha sbagliato di molto i suoi conti».
Le posizioni sono ancora molto lontane: «Abbiamo deciso di manifestare ancora una volta unitariamente – spiega Stefania Filetti, segretario provinciale della Fiom di Varese – perché a partire da Varese, una delle più importanti province a livello industriale, deve arrivare un messaggio forte che dice che noi abbiamo la volontà di rinnovare presto il contratto nazionale, respingendo ancora una volta la posizione di Federmeccanica che, nonostante tutti gli incontri è ancora ferma sulla su proposta di dicembre». Proposta per i sindacati inaccettabile perché prospetta di avere un contratto nazionale non esteso a tutti: «E con questo sciopero – spiega Francesco Nicolia, segretario generale di Uilm Varese – vogliamo dimostrare a Federmeccanica che la nostra lotta sindacale prosegue unitariamente: un contratto che non dà salario se non al 5% dei lavoratori ed aumenta le ore di lavoro è un contratto che torna indietro di cinquant’anni, è impensabile per noi firmare un contratto del genere». Quella dei metalmeccanici è una lotta non soltanto per la loro categoria, ma anche perché se la proposta dovesse passare, rischierebbe di creare un precedente anche per il rinnovo futuro di altre categorie: «L’atteggiamento di Confindustria e di Federmeccanica è davvero preoccupante – aggiunge Mario Ballante, segretario generale della Fim Cisl dei Laghi – c’è un tentativo unitario da parte dei sindacati di rilanciare le regole di contrattazione, che viene però osteggiato. La contrattazione è un’altra cosa: fare proposte, ascoltare le controproposte e trovare un accordo». Il sindacato non ha intenzione di fare passi indietro: «Saremo presenti a tutte le iniziative di lotta che saranno effettuate con la stessa spinta, lo stesso entusiasmo e la stessa voglia di ottenere un risultato positivo per i metalmeccanici che abbiamo messo in campo fino a oggi – sottolineano Fim Fiom Uilm Varese – e rinnoveremo il contratto unitariamente e con il consenso dei lavoratori».