NCD umiliato dal fuoco “amico”. Resta in sella ma non cavalca

Qualcuno parla di fuoco amico. Ma quella subita dall’NCD provinciale è una vera e propria umiliazione politica, inferta dagli “alleati” del Pd. I fatti risalgono all’altro giorno, e alla elezione di Mauro Fiorini ai vertici della Verbano spa, società che si occupa della tutela e del risanamento di una parte dello specchio lacustre. Poche ore prima il quadro appariva diverso. L’incarico di amministratore unico avrebbe dovuto spettare al centrista Maurizio Cometti, molto vicino al vicepresidente della Provincia Giorgio Ginelli.

Soluzione gradita anche all’opposizione, pronta a votare a favore. Già nel pomeriggio, però, le certezze cominciavano a vacillare. Complice un segretario Pd Samuele Astuti pronto a una prova di forza che rendesse chiaro a tutti, in primis agli alleati, chi dà le carte, chi detta le regole. Insomma, chi comanda. Ed eccoci al voto. E al colpo di scena. La Provincia, che della Partecipata vanta il 30% e dunque un peso decisivo, non solo non si astiene (come inizialmente concordato). Ma, al contrario, vota Fiorini. E lo elegge. Per l’opposizione (rappresentata da un furibondo Giuseppe Longhin, capogruppo leghista), uno schiaffo ai sindaci. Ma anche la riprova che l’amministrazione Vincenzi è ormai sostenuta dal solo Pd e che l’NCD (ora Lombardia Popolare) farebbe meglio a riconoscere, senza ulteriori rinvii, che la sua esperienza al governo della Provincia è conclusa. Per gli alfaniani, un ennesimo motivo di imbarazzo, figlio di geometrie variabili che nel varesotto sembrano portare più croci che delizie (vedi il flop alle amministrative). Ma anche la conferma dell’agonia politica di un partito che, prima di cambiare nome, dovrebbe decidersi a cambiare linea.