Ivana Perusin, assessore allo sviluppo delle attività produttive e semplificazione, è uno dei simboli della nuova giunta Galimberti. Propone infatti diverse novità. Ha studiato a Varese, all’Università dell’Insubria, e da qui ha esportato la sua esperienza in un lavoro che l’ha messa a contatto con realtà economiche di primo livello, italiane ed estere. Ciò che dimostra il valore dell’apprendimento in sede locale. Poi ha salito un gradino dopo l’altro di una multinazionale come la Whirlpool, affermando le ragioni del merito,
della capacità, della competenza. Infine, ed è il caso di dire last but not least, ha sempre conservato la famiglia al centro della sua attenzione, con due figli e un terzo in arrivo. Accettare durante la gravidanza l’incarico politico offertole dal nuovo sindaco di Varese è un gesto di coraggio, di speranza, di razionale modernità. Rappresenta l’immagine più efficace del rinnovamento al quale punta il governo comunale di Varese appena insediatosi. Significa che la vita pubblica non deve escludere quella privata, e che invece le due, insieme, possono coesistere. Traendo beneficio l’una dall’altra. Basta saperle affrontare nel modo giusto. È un messaggio politico e sociale che va oltre Palazzo Estense, ed è segnato dall’ottimismo. Forse proprio il sentimento di cui abbiamo più bisogno per uscire da una crisi che non è solo amministrativa. È epocale, identitaria, culturale. L’assessore-mamma ce lo trasmette forte, e ne avevamo bisogno.