– Ultimo saluto ieri pomeriggio a Cuveglio per Edoardo Negrisolo, l’ex alpino di 78 anni di Cuveglio deceduto nelle ultime ore a causa della puntura di un calabrone. A omaggiarlo ieri c’erano i colleghi “penne nere”, gli amici di una vita, ma anche tanti conoscenti che hanno saputo apprezzare le grandi qualità umane.
Stiamo parlando, infatti, di un personaggio molto conosciuto in paese per la sua grande disponibilità e altruismo. Doti rare, per le quali, però si è fatto apprezzare tantissimo. Non è ancora chiaro quello che è successo, ma stando alle prime informazioni l’uomo era allergico alle punture di insetti. Una situazione che purtroppo si è rivelata fatale.
Secondo una ricostruzione sommaria, infatti, l’uomo a un certo punto sarebbe stato punto dall’insetto finendo in choc anafilattico.
D’urgenza è stato trasferito all’ospedale di Circolo di Varese, ma le sue condizioni si sono rivelate critiche, tanto che nel giro di pochissimo tempo ha perso la vita.
La notizia del decesso ha fatto velocemente il giro del paese, lasciando senza parole tutte le persone che lo conoscevano. Gli amici lo hanno salutato per l’ultima volta con grande affetto: «Per noi tutti – dice Santino Valsecchi – è una perdita gravissima. Un vuoto difficile da colmare. Era una persona straordinaria, ben voluto da tutti. Era sempre molto disponibile, tanto da mettersi sempre a disposizione di molte realtà del paese, dagli Alpini alla parrocchia e oltre. Non diceva mai di no».
«Quello che è successo ci ha colpito tutti nel profondo: se una persona è malata magari hai il tempo di prepararti, ma così di colpo, è impossibile».
In prima fila ieri c’erano proprie le amate “penne nere” che lo hanno salutato per l’ultima volta.
Nelle ultime ore anche il sindaco Giorgio Piccolo aveva espresso il proprio dolore: «Era in prima fila per gli alpini, per la parrocchia, per tutte le realtà del paese – aveva detto il primo cittadino subito dopo la tragedia – era sempre disponibile. Se ne parlava proprio in queste ore in paese. Siamo tutti molto dispiaciuti, e non è un sentimento di circostanza, perché era un personaggio positivo, caratteristico del paese. Sempre pronto e disponibile. Siamo tutti increduli e addolorati: sono quei personaggi che dovrebbero essere eterni. Lo ricordo sempre con il sorriso: non credo di averlo mai visto arrabbiato».
La comunità intera lo ha salutato per l’ultima volta con grande affetto.