– Cartacce lasciate in libertà, urla che nemmeno la più fervida fantasia potrebbe assimilare a un canto melodioso e rombi di motorini. E, dulcis in fundo, anche una fontana da cui, in qualche punto, non zampillano le petrarchesche chiare, fresche e dolci acque ma chiazze schiumose. E in bella mostra anche un sacchetto di plastica la cui casa naturale sarebbe o un’abitazione in cui poter essere riciclato o un cestino per l’immondizia.
Lo scenario è quello della piazza antistante la parrocchia sant’Antonino di Solbiate Olona. Il problema è noto da tempo e, per averne giusta consapevolezza, cosa vi può essere di meglio della voce del parroco ? «Sì- spiega- purtroppo c’è una situazione di disordine che si registra da tempo; arrivano qui alcuni ragazzi, si fermano a giocare e spesso lasciano sporcizia dappertutto, hanno persino scritto sul muro della Chiesa». E non, evidentemente, attestati di fede quanto dichiarazioni che flettono piuttosto verso il profano.
In ogni caso, il problema non si ferma lì. Per restare all’aspetto paesaggistico ed estetico, da mettere in conto vi è anche una fontana che, in alcuni punti, fa ancora il suo dovere di far sprigionare acqua pura; ve ne sono altri, però, dove invece lei, la fontana, non ci pensa proprio, e non perché abbia deciso di incepparsi nel funzionamento ma perché le hanno riservato un trattamento tale da dotarla di inopportuna schiuma e di immondizia sotto forma di sacchetto.
Nell’area del parcheggio campeggia poi lo spettacolo altrettanto privo di risvolti bucolici di lattine o cartoni vari. Ma anche stavolta il capitolo non ha scritto la sua ultima parola.
Si passa infatti al capitolo schiamazzi che mette a dura prova spesso la pazienza dei residenti delle vicinanze, particolarmente dell’asta di case che fiancheggia la parrocchia sul lato opposto della via. «D’estate – spiega ancora don Fausto – diversi vicini si sono lamentati per il fatto che alcuni ragazzi schiamazzano e fanno rumore con i loro motorini, e non è un bello spettacolo». Anche perché si parla pur sempre dello spazio che sorge nelle vicinanze della Chiesa dove, ricorda il sacerdote, «ci sono funerali, matrimoni e altre funzioni religiose». E ben ci sta, in questo scenario di degrado, la stella luminosa della volontaria che, ricorda don Fausto, «tutti i giorni pulisce pazientemente tutto».
Una goccia di civiltà concreta per liberare lo spazio parrocchiale dalle macchie lasciate da qualcuno che la civiltà l’ha invece smarrita per strada.