Bruscitti-Amatriciana, spunta l’idea di un gemellaggio gastronomico all’insegna della solidarietà per le vittime del terremoto del centro Italia: «Un ricordo e un richiamo in occasione della nostra festa di novembre, “Ul Dì di Bruscitti”». Ad annunciarlo, raccogliendo un’intuizione nata da un colloquio con l’ex sindaco Gigi Farioli, è Antonio Colombo, Gran Maestro del Magistero dei Bruscitti di Busto Grande, la confraternita che tutela e valorizza il piatto tipico della tradizione bustocca.
Alla vigilia dell’“Amatriciana solidale”
che verrà offerta domani sera in piazza San Giovanni con la regia del Distretto del Commercio e dell’amministrazione comunale, è venuto quasi automatico pensare ad «una sorta di gemellaggio morale con l’Amatriciana», per usare le parole di Antonio Colombo.
La piazza principale del “salotto” del centro storico bustocco è infatti da sempre il teatro dei grandi successi della distribuzione di Polenta e Bruscitti, o ultimamente del Risott e Luganiga per la Gioeubia, mentre stavolta sarà pacificamente “invasa” da un piatto “foresto”, come direbbero i bustocchi doc, appunto gli spaghetti all’Amatriciana. Così l’idea, su cui sta ragionando il Magistero dei Bruscitti, è quella di dedicare la festa ufficiale del piatto benemerito, che ogni anno cade il secondo giovedì di novembre, “Ul Dì di Bruscitti”, proprio ad Amatrice e alla solidarietà nei confronti dei terremotati.
Tanto più che la tradizionale Sagra degli Spaghetti all’Amatriciana, che in questi giorni avrebbe dovuto celebrare il proprio cinquantesimo anniversario, è stata letteralmente spazzata via dalle macerie. «Sì, la nostra giornata potrebbe essere dedicata alla vicinanza a questa gente che sta soffrendo e che ha avuto questa enorme disgrazia – conferma Antonio Colombo, Gran Maestro della confraternita bustocca – i Bruscitti e l’Amatriciana sono due piatti nati dalla cucina povera. Ecco che potrebbero avvicinarci a questa gente, e potremmo dedicare un pensiero alla loro cucina, alla loro terra e alle loro tradizioni».
Tra le ipotesi, ancora da definire nel Consiglio del Magistero, c’è quella di devolvere una parte dell’incasso della serata in beneficenza a sostegno degli aiuti ai terremotati, così come quella di inserire nel menu della festa del secondo giovedì di novembre al Museo del Tessile «un piatto di guanciale di Amatrice tra gli antipasti o qualcos’altro che possa richiamare quella terra».
Un gemellaggio del gusto e della solidarietà, insomma, nello spirito con cui si è sempre mossa l’attività del Magistero: «Non sappiamo se ad Amatrice ci sia una confraternita degli spaghetti all’Amatriciana, come ci sono gli amici Cavalieri del Fiume Azzurro o della Confraternita del Bollito Misto di Milano che invitiamo regolarmente alle nostre manifestazioni – sottolinea Colombo – il 4 ottobre sarò a Palermo per partecipare al convegno nazionale delle Confraternite. Sicuramente ricorderanno l’Amatriciana, e se non la ricorderanno loro glielo farò ricordare io».