– La “terza via” del sindaco di Luino : «La politica nazionale sul tema dei migranti è disastrosa, ma ogni sindaco faccia quel che ritiene opportuno. Quel che sarebbe necessario è soltanto che alle comunità locali venga chiesto un assenso preventivo prima di “recapitare” i richiedenti asilo sul territorio».
Non sta né con la posizione di Paolo Grimoldi né contro, l’esponente di Fratelli d’Italia, ma parte da un dato di fatto che considera inconfutabile quando si parla del caso-profughi,
a maggior ragione alla vigilia di una nuova ondata di arrivi sui territori: «La politica nazionale su questo fronte andrebbe cambiata completamente – sostiene Pellicini – perché non fa altro che sfornare quotidianamente clandestini, scaricando poi il problema sulle comunità locali che devono accoglierli. Ma penso che sia totalmente assurdo e senza senso che si tengano sul territorio nazionale per 24 mesi dei soggetti che sono sotto esame per lo status di rifugiato, quando poi si scopre che solo una percentuale inferiore al 10% di essi è dotata dei requisiti per richiedere asilo». Insomma, per il sindaco di Luino non si può non tenere in considerazione questo fatto se si ragiona sull’accoglienza: «Poi ci sono sindaci che si fanno prendere dal fatto dell’emergenza umanitaria e decidono di intervenire e prestare assistenza, e sono liberi di farlo se lo ritengono opportuno – aggiunge – quel che non deve succedere, e noi abbiamo già protestato in passato per episodi del genere che hanno toccato Luino, è che arrivino sul territorio dei migranti senza consultare preventivamente il parere dei sindaci». Per Pellicini infatti è «fondamentale che ci sia l’assenso delle comunità locali attraverso i Comuni. Poi i sindaci sono liberi di dire sì o no, ma non può essere accettabile che i profughi vengano mandati senza il preventivo assenso e consenso».