Studenti uniti nella legalità. L’Italia riflette all’Eremo

Quattro giorni a Santa Caterina per promuovere responsabilità, trasparenza e rispetto delle regole

Sarà la suggestiva cornice dell’Eremo di Santa Caterina a Leggiuno ad ospitare da oggi fino a domenica, studenti provenienti da tutta Italia, chiamati a confrontarsi tra loro sul tema della legalità nelle scuole e della lotta alla mafia.

Si tratta di un progetto nazionale intitolato “Legalità è cultura” che vedrà impegnati i ragazzi dell’Ite Tosi di Busto Arsizio con i loro compagni provenienti da scuole di Bari, Vibo Valentia, Reggio Calabria e Palermo. L’obiettivo del progetto, presentato al Tosi lo scorso 4 aprile dalla parlamentare Rosanna Scopelliti, figlia del giudice Antonino Scopelliti e presidente dell’omonima fondazione, è diffondere la cultura della legalità nelle scuole, promuovendo responsabilità, trasparenza e rispetto delle regole. La quattro giorni che inizierà

oggi a Leggiuno nell’Eremo di Santa Caterina sarà un ulteriore approfondimento per diffondere la cultura dell’antimafia intesa come rispetto dei diritti e dei doveri costituzionali. «Con la Fondazione Scopelliti si è subito creata un’ottima intesa – afferma Nadia Cattaneo preside del Tosi – che ha consentito di strutturare un percorso formativo vivace e attivo nei diversi territori e che chiede un impegno esistenziale agli studenti protagonisti». Sono sei le scuole coinvolte, i cui studenti si troveranno da oggi all’Eremo di Santa Caterina, un bene architettonico di proprietà della Provincia di Varese, che nelle strutture del Quichio ha già ospitato momenti di formazione dedicati a studenti provenienti da tutta Italia. «È questa un’iniziativa due volte importante – dichiara Paolo Bertocchi, consigliere provinciale delegato a Istruzione e Formazione – prima di tutto per la pregnanza del tema che i giovani affronteranno e poi per il progetto più ampio che vede da un lato un bene architettonico meraviglioso diventare non solo oggetto di visite e ammirazioni, ma anche centro vitale della formazione dei nostri ragazzi». Coniugare storia, arte, innovazione e formazione con i giovani, è possibile. Nella formazione, gli studenti saranno guidati da Chino Sonzogni, della Rete Svizzera “La gioventù dibatte”, da Diana Collu e Marco Costigliolo della Rete Wedebate e dalla dottoressa Elisa Cattaneo di Reti Spa, mentre si eserciteranno al dibattito con tre ex studenti del Tosi Michele Tovaglieri, Valentina Zappavigna e Federica Guzzi. «A Santa Caterina i ragazzi delle sei scuole della Rete si incontreranno per la prima volta e saranno formati al debate» spiega Benedetto Di Rienzo, presidente della fondazione Merlini».