Un agosto difficile, una ripresa a settembre – se possibile – peggiore. Non c’è pace per i pendolari gallaratesi che ieri, con gli altri coordinamenti lombardi, hanno scritto a TreNord e in Regione lamentando i disagi estivi.
Problematiche che non si sono esaurite con l’arrivo di settembre. Lunedì e ieri, infatti, è stato cancellato il treno 2145, il diretto per Milano Centrale delle 7.58, uno dei convogli più utilizzati dai gallaratesi che lavorano nel capoluogo lombardo. Risultato? «Treni stracarichi, da Legnano in poi si viaggia come sardine», spiegano dal comitato.
Problematica segnalata anche all’assessore regionale ai Trasporti, Alessandro Sorte, e all’amministratrice delegata di TreNord Cinzia Farisè. Anche se la missiva spedita ieri ha come tema principale i fatti di agosto, quando «il sistema ferroviario regionale è stato tra i pochi ad aver goduto di quattro settimane di ferie».
In che senso? Il fatto, affermano i pendolari, è che «Regione Lombardia e TreNord si ostinano a far durare le riduzioni programmate per quattro settimane». Il riferimento alla riduzione delle corse nel periodo estivo.
Tutto questo «incuranti del fatto che la situazione sociale e lavorativa è cambiata e ormai nessuno si può permettere un così lungo periodo di ferie».
Insomma, lavorare ad agosto è sempre più una regola che un’eccezione. E se non bastassero le riduzioni, si è assistito anche a quella che i pendolari definisco «una reale strage di treni».
Che significa? «Nelle settimane centrali di agosto sono state decine le corse soppresse in aggiunta a quanto già programmato». E per ragioni che sull’account Twitter di TreNord venivano motivate «con un molto vago: causa tecnica».
Insomma, ancora una volta «TreNord massacra il proprio servizio, incurante delle persone che trasporta e ancora una volta Regione Lombardia appare subire silente».
Il problema, però, è che «a pagare le gravi conseguenze sono i cittadini, che vengono penalizzati ed indotti a tornare all’utilizzo del mezzo privato».
Il tutto nonostante «politicamente si spinga all’utilizzo del trasporto pubblico locale». Insomma, «se questa è la situazione di agosto non sembra ci sia molto spazio per stare sereni in merito alle aspettative dei prossimi mesi». I pendolari sono stufi di «belle parole, promesse e programmi ai quali non seguono i fatti». Per questo chiedono conto all’azienda e alla regione di quanto accaduto nel mese di agosto. Con l’auspicio, ovviamente, che dopo un’estate difficile non si vada incontro ad un autunno “caldo”.