L’Europa sta vivendo un momento di estrema difficoltà, messa a dura prova da tre grandi emergenze: crisi economica, immigrazione e terrorismo. Il recente vertice di Bratislava ha rivelato l’incapacità degli Stati di individuare soluzioni efficaci, generando il comprensibile disappunto del nostro presidente del Consiglio. Le crisi non si affrontano trincerandosi dietro il fumoso linguaggio delle diplomazie. L’Italia si sta muovendo, concretamente, per creare nuove opportunità di investimento in Africa, consapevole delle potenzialità occupazionali e del consolidamento delle economie locali che da tali iniziative possono derivare.
L’Italia sta continuando, con l’encomiabile e silenzioso impegno delle unità di soccorso quotidianamente impiegate nel Mediterraneo, a salvare vite umane e a dare assistenza ai boat people che cercano in Europa un futuro migliore per sé e per le proprie famiglie. L’Italia sta fornendo supporto sanitario ai paesi del nord Africa impegnati nella lotta al terrorismo, per assicurare assistenza adeguata alla popolazione (la realizzazione dell’ospedale da campo a Misurata è solo l’ultima di tali iniziative). Garantire il rispetto della democrazia, incentivare lo sviluppo economico, migliorare le condizioni di vita della popolazione, dirimere i conflitti, contrastare il terrorismo e reprimere la criminalità negli Stati africani significa trovare una soluzione anche ai problemi dell’Europa. Le iniziative che l’Italia ha, per ora da sola, coraggiosamente intrapreso vanno nella giusta direzione. Se l’Unione Europea non saprà condividerne e sostenerne le scelte e le motivazioni, perderà l’occasione storica di rinvigorire la tensione ideale verso l’interesse comune degli Stati che la compongono, mettendo ulteriormente a rischio il proprio futuro.