«È opportuno che i bambini vengano vaccinati. La vaccinazione torna utile non solo al bambino vaccinato, ma all’intera società». Ad affrontare il tema è , pediatra libero professionista già ospedaliera. «Per prima cosa è molto importante un giusto counselling, con una informazione corretta ai genitori, perché il compito del pediatra è quello di fare prevenzione anche attraverso la promozione attiva delle vaccinazioni infantili, che prima erano definite “obbligatorie” e adesso “raccomandate”». «Io chiamo le vaccinazioni “strumenti di tipo sociale”, che sono serviti negli anni per la prevenzione di mortalità e morbilità e per la promozione del progresso sanitario e sociale. L’Oms ha dichiarato che i vaccini prevengono 2,5 milioni di morti ogni anno e che i bambini vanno protetti fin dal terzo mese di vita».
La Società Italiana di Pediatria ha divulgato recentemente un documento che illustra i falsi miti sui vaccini, primo fra tutti è il nesso di casualità tra vaccini e autismo. Ciò non è riscontrabile in nessuno studio scientifico. L’Oms, inoltre, afferma che i dati epidemiologici disponibili non mostrano alcuna evidenza di un legame tra vaccino Mrp (morbillo, parotite e rosolia) e disordini dello spettro autistico. Un altro falso mito afferma che le malattie infettive stessero già scomparendo prima dell’introduzione
dei vaccini. A dimostrare che non è così c’è la poliomielite, malattia che è sempre esistita, tanto che epidemie si sono verificate in Europa anche negli anni 50 e 60, in un periodo di miglioramento delle condizioni igienico-sanitarie. È solo dopo l’introduzione del vaccino anti-polio che si è assistito alla sua scomparsa. C’è chi, erroneamente, pensa che le malattie infettive siano state completamente debellate. Eppure un’epidemia di poliomielite è stata registrata in Olanda negli anni 90, in un gruppo di adepti della chiesa protestante riformata che rifiutavano di vaccinare i propri figli, cosa che ha causato 72 episodi di infezione, 2 morti e 59 paralizzati a vita. Inoltre, non è vero che tanti vaccini somministrati in un’unica puntura siano dannosi, in quanto ogni bambino ha la capacità teorica di rispondere a circa 10 mila vaccini contemporaneamente. Qualche genitore argomenta: «Prima tutti facevano il morbillo e nessuno è mai morto per questo». Affermazione che non è vera, in quanto l’infezione naturale da morbillo provoca l’encefalite in uno su mille bambini infettati e la morte di 2 infettati su mille. Al contrario, la vaccinazione Mpr può provocare una grave reazione allergica solo in uno su un milione di soggetti vaccinati. «Al campo vaccinale – conclude Bottelli – si applicano i quattro principi della bioetica che sono: libertà di scelta; non nuocere; giovare; permettere a chiunque, in maniera equa, al di fuori dell’estrazione sociale, di potervi accedere».