«Le conseguenze dovranno essere drastiche. Se la Svizzera sceglierà il declassamento dei lavoratori frontalieri nel referendum in programma domani, penalizzando dunque i 65.000 cittadini italiani, soprattutto delle province di Como e Varese, che ogni giorno offrono il loro contributo in termini di manodopera ed ingegno, l’Unione Europea dovrà in modo netto bloccare e sospendere tutti gli accordi di carattere amministrativo, economico commerciale di cui anche la Svizzera ha ampiamente beneficiato in questi anni. O la reciprocità è reale, o le porte dell’Europa si devono chiudere per chi pensa solo di ricevere e non dare. Altro che “prima i nostri”: per me vengono prima gli Italiani che lavorano ogni giorno, onestamente e con grande dignità, in Svizzera». Così dichiara Lara Comi, eurodeputato al Parlamento Europeo di Forza Italia e vicepresidente del Partito Popolare Europeo.
«Altro che “prima i nostri”: precedenza ai lavoratori italiani onesti in Svizzera»
24 Set 2016
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Lara Comi, eurodeputato al Parlamento Europeo di Forza Italia, contro il referendum elvetico di domani “anti-frontalieri”