«Non cercate il lavoro in provincia»

La Caritas di di Besozzo e Brebbia: « La crisi da noi non è alle spalle. Più facile trovare un impiego altrove»

Altro che crisi alle spalle; continua purtroppo la sofferenza delle famiglie del territorio, sia italiane che straniere. A ribadirlo ancora una volta, sono gli operatori della Caritas parrocchiale di Besozzo e di Brebbia che in occasione della giornata a loro dedicata hanno fatto il punto della situazione su attività e progetti per il futuro.

«Rispetto allo scorso anno non abbiamo registrato nessun miglioramento – spiega Osvaldo Serafini, responsabile della Caritas besozzese – È il lavoro che continua a mancare nel Varesotto; i Comuni ci danno un aiuto con i voucher che se da un lato forniscono sicuramente un aiuto e una possibilità a chi è in difficoltà non sono in grado di risolvere il problema occupazionale e al massimo concorrono al pagamento di una bolletta» . La mancanza o la perdita del lavoro generano a cascata una serie di altri problemi che investono la famiglia,

a partire da quello della casa, del pagamento delle bollette e del fare la spesa. La madia alimentare posta nelle chiese della comunità pastorale di Besozzo e Brebbia, dove chi vuole può contribuire con delle offerte in cibo, consente di aiutare 55 famiglie, per un totale di circa 165 persone tra adulti e bambini in difficoltà che ricevono, a seconda della gravità della situazione, un pacco alimentare mensile o quindicinale, commisurato al numero di componenti del nucleo famigliare. «Quest’anno le richieste degli utenti si sono ulteriormente accentuate per il perdurare della crisi» sottolinea Serafini. Tanto che la raccolta settimanale degli alimenti non è più sufficiente a rispondere ai bisogni delle famiglie in difficoltà; per questo, la Caritas organizza raccolte straordinarie in Avvento e in Quaresima, o anche cene di solidarietà e pesche di beneficenza.

«Il consiglio che diamo a chi si rivolge a noi è quello di cercare lavoro fuori dal nostro territorio, nel milanese o nel pavese, dove c’è qualche possibilità in più – afferma il responsabile Caritas – la categoria più in difficoltà è quella dei quarantenni o di chi non ha alcuna qualifica; per loro trovare un lavoro è veramente molto difficile». La Caritas besozzese è pronta ad allargare la propria sede per dare risposte sempre più coordinate e tempestive; il parroco don Sergio Vegetti, in occasione della chiusura del Giubileo della Misericordia, ha lanciato il progetto di riqualificazione dei locali parrocchiali di via Indipendenza che ospitano la Caritas, destinati a diventare la Casa della Carità non solo a livello di parrocchia ma anche di Decanato, composto da una trentina di parrocchie. La Casa si comporrà dei locali destinati al Centro di Ascolto, alla dispensa dei generi alimentari, alla segreteria e ai servizi. L’opera non più rinviabile, visti gli angusti spazi cui sono costretti i volontari della Caritas, sarà finanziato da donazioni o da iniziative destinate a questo scopo. «La realizzazione della Casa della Carità ci permetterà di mettere in rete i nostri vari sportelli in modo da essere più efficaci nelle risposte» conclude Serafini.