L’elezione di Donald Trump alla Casa Bianca quali conseguenze potrà avere sull’economia non solo europea ma anche italiana, lombarda e varesina? Troppo presto ovviamente per dare una risposta; quello che è certo è che i rapporti economici tra gli Stati Uniti e il nostro tessuto produttivo sono solidi e consolidati. La Camera di Commercio di Milano ha calcolato in 5 miliardi e mezzo di euro il valore dell’interscambio commerciale tra la Lombardia e gli Usa; le importazioni ammontano a 1 miliardo e 600 milioni di euro,
mentre le esportazioni 3 miliardi e 800 milioni di euro. Se Milano è la prima provincia della Lombardia nell’interscambio con circa il 53.6% del totale, Varese conta il 6% regionale, per un totale di 328 milioni di euro. L’ente camerale milanese ha preso in esame anche il numero di americani residenti sul nostro territorio; Milano ha oltre 1.200 residenti, ma Varese è seconda con 186, che rappresentano l’8,5% del totale. Un dato importante su cui incide parecchio il fatto che sia a Comerio il centro direzionale della multinazionale americana dell’elettrodomestico Whirlpool Emea; ancora per poco purtroppo, perché da marzo del 2017, il centro si trasferirà a Pero in zona Expo, ma è facile supporre che gli americani non abbandoneranno la residenza nel nostro territorio.
Non bisogna dimenticare che l’azienda statunitense ha anche un altro grande stabilimento nel varesotto, quello di Cassinetta a Biandronno, che è il polo europeo degli elettrodomestici da incasso. Nei primi sei mesi del 2016 il valore dell’export varesino verso gli Stati Uniti è stato di circa 234 milioni di euro, mentre l’import di più di 94 milioni. In provincia di Varese non opera soltanto Whirlpool; sono ben 33 le aziende americane sul nostro territorio, per un totale di 6.767 posti di lavoro, con un fatturato complessivo generato di 1 miliardo e 887 milioni di euro.
Sono invece 62 le imprese varesine che esportano i loro prodotti negli Stati Uniti per un totale di più di 81 mila operazioni di export, che rappresentano il 16.2% del totale; numeri che dimostrano come quello americano sia un mercato decisamente strategico per l’economia della provincia di Varese.
La Camera di Commercio di Milano ha chiesto agli imprenditori lombardi che lavorano con gli Usa, se l’elezione di Trump alla Casa Bianca comporterà conseguenze per il loro business.
La maggioranza è ottimista; per il 21% delle aziende gli affari miglioreranno grazie all’avvento del candidato repubblicano, mentre solo il 13% si aspetta conseguenze negative, mentre c’è una quota del 27% che si aspetta stabilità rispetto a prima. Gli imprenditori lombardi e varesini avrebbero votato per Trump oppure per Hillary Clinton?
Il 36% avrebbe scelto la candidata democratica, mentre per il tycoon si è schierato solo il 27% degli intervistati; interessante il dato di quel 25% di imprenditori che avrebbero voluto qualcun altro al posto dei due candidati; il 28% degli intervistati boccia anche Obama, che non avrebbe favorito gli scambi tra Usa e Italia.