Si è svegliato e ha stretto la mano del suo papà che gli era accanto. Questa è la notizia più bella di oggi. Quella che è un piacere comunicare: il ragazzino di 14 anni, colto da arresto cardiaco due giorni fa mentre era a scuola, ieri ha riaperto gli occhi. Le sue condizioni erano stazionarie ma gravi: l’adolescente, che vive e va a scuola fuori provincia ma gioca nelle giovanili del Varese Calcio, era in coma sedato. Per 48 ore in tanti hanno pregato, pregato forte in un miracolo. Che ieri parrebbe essere arrivato. Nonostante tutto, nonostante la giusta cautela dei medici dell’ospedale Civile di Legnano dove il ragazzo è ricoverato nel reparto di Rianimazione.
Il fatto era accaduto lunedì. Il quattordicenne frequenta la prima superiore. Come ogni mattina si era svegliato, aveva fatto colazione, si era vestito ed era andato a scuola. La prima ora era passata come ogni giorno. Poi era arrivata la seconda; in programma c’era un compito in classe. Pochi minuti dopo l’inizio della verifica il ragazzo è stato colto da malore: i compagni, l’insegnante in classe, lo hanno visto accasciarsi sul banco e perdere i sensi.
Il personale scolastico è stato eroico: alle 9.49 è stato contatto il 112 senza perdere un minuto. Gli insegnanti stessi hanno assistito il giovane, prestandogli il primo soccorso, mentre i mezzi di Areu arrivavano. Areu ha fatto alzare in volo l’elisoccorso dell’ospedale Sant’Anna di Como: il mezzo più veloce perché in questi casi è questione di secondi. Medici e personale infermieristico hanno tentato il tutto per tutto per stabilizzare il ragazzino: il 14enne era in arresto cardiaco. Una volta stabilizzato il giovane è stato portato in volo all’ospedale di Legnano. E lì è iniziata la lunga maratona di speranza.
Attorno ai famigliari si sono raccolti, alternandosi, i compagni di scuola ma soprattutto i compagni di squadra. La dirigenza del Varese Calcio è rimasto in stretto contatto con la famiglia. Facendo squadra sempre. E ieri mattina è arrivata la notizia tanto attesa: il ragazzo ha aperto gli occhi e ha stretto la mano di papà. Naturalmente è ancora in osservazione; i medici mantengono un cauto ottimismo in via precauzionale.
Ma la notizia ha fatto esplodere di gioia tutti: un’esplosione biancorossa. La società, nel rispetto della privacy della famiglia, ha mantenuto un rispettoso silenzio. Ma quell’esserci sempre la dice lunga su quanta speranza abbiano riversato. E su quanta gioia eri abbiano sentito nel sapere che il ragazzo era sveglio, seppur non completamente fuori pericolo.