«Il mister mi bacchetta. E io cresco»

Il giovane Bortoluz si racconta: «Voglio arrivare in doppia cifra e vincere con questa famiglia»

Elia Bortoluz è il ragazzo classe ’97 che sta tenendo da solo sulle spalle il peso dell’attacco biancoblù. Bersagliato nella prima parte di stagione, ha cominciato a trovare reti e convinzione col passare delle partite. Oggi, col 3-5-2, sembra rendere meglio che col modulo con le tre punte.

Posso giocare con entrambi i moduli, anche se sono due concezioni diverse del ruolo. In 3 giochi da solo in mezzo: devi andare incontro al pallone con la porta spesso alle spalle, far salire la squadra, prendere qualche fallo. Con un compagno al fianco è più semplice, apre gli spazi e posso puntare di più la porta o dettare i passaggi. Con due difensori contro c’è più da correre.

È una coincidenza. O meglio: se devo calciare in porta lo faccio anche da 40 metri, è proprio una questione di movimenti diversi.

Sembra scontato dirlo: Santana. Non me ne vogliano gli altri, ma ha una qualità superiore.

Gherardi. Mi sono trovato bene anche con Cappai, ma io e lui siamo più complementari.

Lavoriamo duramente per vincere ogni partita. Se arriveremo primi sarà perché ci siamo meritati di arrivare primi, idem dicasi se arriveremo terzi o quinti o sesti. Certo, dovessimo arrivare a metà classifica significherebbe che abbiamo sbagliato qualcosa.

Mi avevano avvisato che Busto era una piazza calda. I tifosi vogliono risultati, è normale che si facciano sentire così come rimanerci male da giocatore. Non solo io però, tutta la squadra è riuscita a tramutare questa cosa in forza, in voglia di rivalsa, abbiamo trasformato una situazione negativa in qualcosa di positivo.

Un ragazzo normalissimo che sta rincorrendo un sogno, che ha fatto molti sacrifici per essere qui oggi e che ha una famiglia che gli è sempre stata vicino e che continua a esserlo.

Mi ha bacchettato e ripreso tantissime volte, e voglio che continui a farlo. Mi fa notare quel che ho fatto io e quello che andrebbe fatto in campo: sto crescendo molto con lui sotto ogni aspetto.

La doppia cifra di gol. Poi più ne arrivano meglio è, ma non voglio pensare di non fare almeno 10.

Posso dire che Zaro è il re degli scherzi nello spogliatoio: fa sparire le cose, inventa canzoncine, fa gruppo. Siamo diventati una grande famiglia, ma lui punta sempre i più piccoli come Scuderi (ride): povero Scuderi…