Solo una tragica fatalità o via Torino è davvero una minaccia per chi la percorre? Dopo il drammatico incidente di martedì mattina nel quale ha perso la vita il ventisettenne gallaratese Valentino Partesana, in tanti hanno puntato il dito contro la grande arteria che attraversa la città di Gallarate. Al punto che lo stesso assessore alla Sicurezza, Francesca Caruso, ieri pomeriggio di sua spontanea volontà ha deciso di recarsi proprio sul luogo dell’incidente. Per vederci chiaro. Per capire. Per sgomberare il campo da ogni dubbio e da ogni incertezza.
Verso le 17 il membro della giunta Cassani ha raggiunto l’incrocio con via Forza Armate insieme agli agenti di polizia locale, che martedì si sono occupati dei rilievi del tragico sinistro.
«Sono andata insieme ai vigili in via Torino per rendermi conto della dinamica di quanto successo – ha dichiarato Caruso dopo il sopralluogo – E tornerò lì insieme molto presto, già nei prossimi giorni, insieme ai tecnici del Comune per potermi rendere conto con loro sull’eventuale
necessità di intervenire in qualche modo alla luce di quanto successo». In sostanza, ciò che l’assessore vuole chiarire è se a causare l’investimento del ciclismo da parte del camion sia stata, come sembra, una tragica fatalità, il classico e terribile attimo di distrazione, oppure se quel dramma poteva essere evitato. Così come era successo all’indomani dell’altro incidente mortale in via Monte San martino a Crenna, dove era rimasta uccisa la 79enne Olga Baù, anche questa volta Caruso ha voluto verificare di persona.
Certo, restano tre croci negli ultimi tre anni ad alzare il livello di attenzione su via Torino, che dopo via Carlo Noè e viale Milano è la terza via più trafficata di Gallarate. E restano i numeri: lungo tutta la via, nel 2013 si sono verificati 18 incidenti. così pure nel 2014 (con due mortali) mentre nel 2015 i sinistri sono saliti a 25.
L’incidente di martedì si è verificato proprio a ridosso della rotonda tra via Torino e la nuova “tangenzialina”, rotonda realizzata insieme ad altre nello stesso tratto negli ultimi anni proprio per scongiurare la mole del traffico e l’eccessiva velocità dei mezzi in transito.
Che fare, dunque? Di certo il livello di allerta del Comune resta alto, e il sopralluogo di ieri lo conferma. Sarà ora l’inchiesta aperta di prassi a chiarire l’esatta dinamica dei fatti, a dare (forse) la risposta definitiva. Almeno su questo caso specifico.