Complici i canoni estetici predominanti nel Sol Levante e l’ossessione delle donne asiatiche per la cura della pelle, il Giappone sta diventando la nuova frontiera dell’estetica, in grado di alternare i benefici dei prodotti più antichi con le potenzialità dei nuovi ritrovati di bellezza.
Da questo presupposto nasce la cosiddetta Paper Mask (letteralmente maschera di carta), un velo in fibra naturale da applicare meticolosamente sul viso, lasciando liberi soltanto gli occhi e la bocca.
Le sostanze impregnate nella maschera prescelta (aloe vera, acido ialuronico, olio di Argan, te verde e così via in base alla composizione) penetrano in profondità, nutrendo la pelle e migliorandone l’elasticità.
Se applicata con frequenza, lasciata in posa dai 15 ai 20 minuti a seconda delle indicazioni presenti sulle diverse confezioni, il viso comparirà più idratato, tonico e omogeneo.
A differenze delle maschere classiche, le Paper Mask non necessitano di risciacqui e detersione ulteriore. Inoltre, non seccandosi come i prodotti in crema, quelle “su tela” possono rimanere più tempo a contatto con la pelle, prolungando i benefici.
È bene sottolineare che entrambe le tipologie sono comunque valide, questo è fuori discussione: sono solo l’una l’alternativa dell’altra e viceversa.