La burocrazia frena il Comune. Mentre la scuola sprofonda…

Il paradosso: nelle casse ci sono 600mila euro per intervenire sul plesso di via Arena, ma sono inutilizzabili

È corsa contro il tempo ad Angera per poter utilizzare i circa 600.000 euro previsti per il progetto che prevede la realizzazione della scuola materna di via Arena. Entro la fine del 2016 le procedure dovranno essere ultimate altrimenti i soldi, già previsti, peraltro già in cassa in Comune ad Angera, non potranno essere usati.

Un paradosso che però sta già creando mille angosce all’amministrazione comunale angerese: «Il Comune ha in cassa i soldi – ha sottolineato il sindaco Alessandro Paladini Molgora – ma non si possono utilizzare. Il fatto incredibile è che complessivamente si può contare su 3.800.000 euro eppure non possiamo utilizzarli». La scuola materna in questione è quella di via Arena, ribattezzata la scuola sprofondante. Nel frattempo però è stato avviato il progetto di messa in sicurezza (palificazione), ma non è stato ancora completato l’iter procedurale per quanto riguarda il progetto di realizzazione della nuova struttura. I tempi sono sempre più ristretti, tanto che per poter contare sui 600.000 euro previsti dallo “sblocca scuole” si deve fare il conto con tutti gli step burocratici fissati entro la fine del 2016. Altrimenti i soldi non si potranno spendere. «Abbiamo mandato una lettera – ha spiegato il sindaco – alla ragioneria dello stato per capire entro quali step è possibile utilizzare i nostri fondi».

Molgora aveva già lanciato l’allarme a settembre quando annunciò di aver scritto al premier Renzi: «Il problema è molto semplice – aveva spiegato il sindaco di Angera – e va affrontato subito per evitare intoppi. In sostanza il nostro Comune ha già impegnato delle risorse che potranno essere utilizzate nel 2016 per via dello “sblocca scuole”. Il problema è che ora è entrata in vigore un’evoluzione del patto di stabilità: l’equilibrio di bilancio che consente di utilizzare le risorse entro l’anno.

Una circostanza complicatissima, se non impossibile visto che c’è tutto un iter che dovrà essere portato avanti e che non può essere ultimato in pochissimo tempo visto che ci sono tempistiche da rispettare. Se entro il 2016 quei soldi non vengono spesi, non si potranno più utilizzare. Per questo motivo abbiamo scritto Renzi in modo che si possano usare nel 2017».
La questione è di carattere burocratico, ma se gli step non verranno ultimati il rischio è che l’opera non possa decollare nel 2017 considerando gli stop imposti per le restrizioni di bilancio previste per legge.