Gli avversari sono avvisati. Il Varese c’è. E fa sul serio

Il punto di Alberto Coriele

L’approccio fa sempre la differenza. Come a Settimo Torinese, il Varese vince ancora chiarendo le gerarchie fin dall’inizio. Personalità, gioco, squadra corta e Legnano alle corde già dopo 35 minuti. Serviva una prova di forza, di superiorità. Il diktat di Baiano era questo, per non concedere nulla ai lilla: la squadra ha eseguito alla perfezione. Il derby ha anche restituito ai biancorossi un giocatore fin qui un po’ in ombra, Federico Zazzi: dopo l’esordio clamoroso di Cuneo il suo rendimento si era stabilizzato su livelli non eccelsi;

domenica finalmente “si è tolto il grembiule” ed è passato dall’altra parte della scrivania, tornando a vestire i panni del maestro. Al fianco di Bottone rende meglio, non è una novità, perché con questo Bottone tutti rendono meglio. Si è sentito più libero di sganciarsi, scrollandosi di dosso la routine del passaggio in orizzontale ed il compitino. E forse il gol, il primo in Serie D della sua giovane carriera, può averlo sbloccato definitivamente. Intanto Baiano fa bene a fare il pompiere, a spegnere l’entusiasmo per la vetta ritrovata. Ma lo stesso mister sa bene che il Chieri è in difficoltà e che domenica il Varese può infliggergli un colpo pesante, seppur non decisivo: il Varese cinico e solido visto domenica può e deve farlo. È vero tutto ciò che dice il tecnico, perché questo è un campionato che si deciderà alla fine; iniziare però a togliere pian piano punti e sicurezze agli avversari, specialmente negli scontri diretti, è fondamentale già adesso. I 10 punti nelle ultime 4 partite parlano di un Varese in salute, i quattro gol al Legnano, squadra modesta, va detto, raccontano anche di un attacco che inizia a raccogliere in proporzione a quanto seminato. Tanti segnali positivi di crescita che vanno confermati domenica, per mettere sempre più legna in cascina per l’inverno. Questo è un Varese che, paradossalmente, ha trovato più intimità con i suoi tifosi proprio nel giorno in cui non c’erano. Ha avvertito la mancanza, ha vinto per loro, ha giocato sentendo i cori che provenivano dall’esterno del Mari, si è sentito ancor di più responsabilizzato dominando una partita che alla vigilia nascondeva molte trappole. Il Varese, non solo in campo, torna da Legnano più forte, più compatto, più deciso. E primo in classifica: forse ora conterà poco ai fini dell’esito finale della stagione, ma è un chiaro messaggio a tutti. Ora si fa sul serio.