Zazzi bussola, Piraccini devastante. I tifosi sono pura e meravigliosa follia

Legnanese dal cuore biancorosso: i voti di Stefano Ferrè

Il biancorosso gli è entrato nel cuore negli indimenticabili anni della B (da Maran a Bettinelli) passati nell’ufficio stampa, marketing e comunicazione. E da lì non se n’è mai andato: Stefano Ferrè, legnanese di nascita, ormai varesino d’adozione, era in tribuna al Mari, pronto a scrivere le pagelle post-derby. Non prima di un fraterno abbraccio al mitico Pietro Frontini.

La difesa, fatta di giocatori di grande esperienza, si fida di lui: un merito enorme per un ’98.

Spinge forte e difende alla grande su Laraia, il lilla più pericoloso. Un terzino completo che continua a migliorare partita dopo partita.

Guida la difesa, consiglia i compagni, lotta, fissamente e tatticamente è perfetto: un pilastro di questa stagione. E della prossima.

In marcatura non sbaglia mai. In più segna un gran gol di testa, in un momento delicato, che Giampaolo Calzi dietro di noi in tribuna aveva previsto in anticipo guardando la posizione dei compagni: esperienza, ma anche grande cura delle palle inattive da parte della squadra.

Meno impegnato rispetto a Talarico, altrettanto positivo. In generale il pacchetto difensivo, in cui c’è anche un Luoni che sarà pronto appena chiamato, dà tranquillità.

Sembra più adatto nel 4-3-3, ma ha grandi potenzialità tecniche e si sta impegnando a fondo: il tempo di assimilare il ruolo e sarà un valore aggiunto della seconda parte di stagione.

Centrocampista completo, di qualità superiore. Lascia a bocca aperta: è la bussola del Varese. Dopo il gol, la dedica alla famiglia e l’abbraccio coi compagni: l’attimo più bello del derby. Furono tre i pilastri dell’ultima rinascita, Neto-Zecchin-Corti. Lui è uno dei tre attuali.

Compensa qualche errore in impostazione con corsa, grinta e recuperi.

Bettinelli diceva che «Senza ali non si vola»: se esplodono lui e Rolando il Varese può farlo.

Una giocata e i 15 euro del biglietto sono già ben spesi: viene incontro, tocco al velluto d’esterno e palla a Piraccini in attesa (e già sicuro) di riceverla. Con naturalezza. Ha le qualità per essere leader, deve essere al top fisicamente per trovare costanza: a quel punto è un altro dei tre di questa rinascita (
: il gol è il suo pane, anche quando non lo trova).

Centravanti moderno. Primo difensore, corre tantissimo, va su ogni palla, lotta. E ha grande qualità: la punta che tutti vorrebbero avere. Squadra e mister hanno grande fiducia in lui. Un toro, devastante, già nel cuore dei tifosi perché per questa maglia dà sempre tutto.

Un’ambiente unico, incredibile, da chi è in società, a chi è in tribuna o tra i distinti, a chi domenica è rimasto fuori dal Mari. Un gruppo di pazzi, impossibile da non amare. Pura follia. Meravigliosamente biancorossa.

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