Il private banking può dare un aiuto al sistema imprenditoriale e allo sviluppo d’impresa: è questo il messaggio emerso ieri all’Università Liuc di Castellanza, nel corso di un incontro promosso dall’Osservatorio Private Banking, attivo presso l’Ateneo con il supporto di Banca Generali. Sono infatti tante le possibili sinergie in grado di stabilirsi tra private banking ed impresa: soprattutto nel momento in cui la finanza tradizionale sembra non rispondere adeguatamente alle esigenze di crescita del sistema imprenditoriale.
Il private banking rappresenta infatti un’interessante opportunità per il sistema imprenditoriale, in quanto industria in grado di veicolare e canalizzare uno stock di risorse importanti verso le imprese, favorendo in tal modo il loro sviluppo attraverso nuovi capitali disponibili con l’utilizzo di strumenti di finanziamento innovativi.
Vediamo qualche numero per capire meglio la situazione attuale: gli impieghi complessivi nel Varesotto, secondo una rilevazione dell’Area Finanza e Agevolazioni dell’Unione Industriali varesina, ammontano a 20,6 miliardi di euro (dato Bankitalia di Agosto, ultimo disponibile). Di questi, 8,8 miliardi sono destinati alle società non finanziarie, ossia alle imprese.
Il dato è in leggera diminuzione negli ultimi mesi, da giugno ad agosto si sono persi per strada per 300 milioni di euro. Nonostante dunque gli interessi siano ai minimi storici, si registrano punte di applicazione di tassi massimi di una certa importanza, questo dice che c’è ancora un’ampia fascia di imprese che accede con difficoltà, e comunque a costi crescenti, al credito bancario, nonostante il contesto generale delle condizioni sia in evoluzione positiva. «La situazione generale, al di là di alcuni dati ancora negativi, sta comunque migliorando – ha sottolineato ieri Riccardo Comerio, presidente di Univa intervenuto alla tavola rotonda -. La sfida che abbiamo di fronte nei prossimi anni come imprese, banche e istituzioni, però, non è quella semplicemente di fare dei piccoli passi avanti nella congiuntura del credito.
L’obiettivo deve essere più ambizioso e sta nel traghettare il sistema produttivo verso percorsi di innovazione del rapporto che le aziende hanno con le proprie risorse finanziarie.
Sia per quanto riguarda la loro gestione, sia per ciò che concerne la loro raccolta e reperimento. Solo l’innovazione finanziaria porta a organizzazioni moderne in grado di affrontare nuove sfide. Meno banca e più mercato». E in questa strada, ha aggiunto Francesco Bollazzi, responsabile Osservatorio Private Banking di Liuc, «la clientela imprenditoriale costituisce una grande opportunità per il comparto del private banking, in quanto portatrice di una pluralità di esigenze da soddisfare con le competenze tipiche del private banking stesso,
ma anche il private banking rappresenta una interessante opportunità per il sistema imprenditoriale». E il private banking in Italia, ha aggiunto Anna Gervasoni, docente di Economia e Gestione delle Imprese di Liuc, «ha di fronte una sfida assolutamente rilevante ed interessante». Ad esempio, «un possibile contributo del private banking in un momento cruciale quale è quello del passaggio generazionale, con conseguente supporto alla gestione successoria, intesa non come semplice passaggio di quote, ma come vero e proprio momento di ridefinizione della struttura».