Le spade laser conquistano il Museo del Tessile: Busto laurea il primo campione del mondo di “light saber combat sportivo” Lorenzo Ferrario. «Arrivederci all’anno prossimo, magari ancora a Busto Arsizio» la soddisfazione di Lorenzo Todaro, Rettore dell’Accademia LudoSport, che ha organizzato la manifestazione con la collaborazione della Pro Patria Scherma e il patrocinio dell’amministrazione comunale di Busto Arsizio. Si chiama Light Saber Combat sportivo ed è la disciplina che ha trasformato in sport il mito dei duelli “Jedi”
con le spade laser di tanti appassionati di Star Wars. Per due giorni le spade che si illuminano hanno invaso l’Accademia della scherma e il Museo del Tessile, richiamando centinaia di appassionati e curiosi. «La scherma che pratichiamo noi è un’altra cosa – ammette il maestro Giancarlo Toran, responsabile tecnico della Pro Patria Scherma – però ritengo sbagliata la diffidenza che generalmente il mondo della scherma tradizionale mostra nei confronti di queste nuove discipline. D’altra parte, anche la scherma olimpica di oggi è molto diversa dalla scherma storica. E poi è sempre un modo per avvicinare al mondo della scherma persone e giovani che probabilmente non vedremmo mai ai bordi di una pedana». Tanto più che la presenza del campionato del mondo di spada laser è stata l’occasione per portare tanta gente a visitare il sempre apprezzatissimo museo dell’Agorà della Scherma, un gioiello unico in Italia, vero punto di riferimento per la storia di questo sport. «Gli atleti italiani, come prevedibile, si sono rivelati i più forti, visto che la nostra Accademia è la più anziana – sottolinea Lorenzo Todaro, riferendosi al fatto che questa disciplina è nata in Italia – ma c’è stata soprattutto tanta sana competizione e grande spirito sportivo. Tanti sorrisi e abbracci, ma zero contestazioni nel corso dei combattimenti». Le classifiche finali infatti parlano soprattutto italiano. Quella assoluta ha visto, dietro al campione del mondo Lorenzo Ferrario, al secondo posto Antonio Rocchitelli, al terzo Mauro Visinoni e al quarto Ugo Tonelli. Per quel che riguarda invece la classifica per il “miglior stile”, primo Paolo Scalzulli, secondo lo spagnolo Guillermo Serra Linan, terzo Lorenzo Ferrario e quarto Marco Mistura. Ma al di là di un appuntamento epocale come quello con il primo campionato del mondo di una disciplina in crescita a livello internazionale, la due giorni al Museo del Tessile è stata un’immersione a 360 gradi nei combattimenti con le spade. Grande successo anche per i LudoSport Games, iniziativa collaterale in cui «anche i non partecipanti alla competizione di light saber – fa notare Todaro – si sono spesi con grande passione, e in maniera davvero esemplare, in un pomeriggio di sport con la S maiuscola». E se nel 2017 arriverà a Busto un’associazione sportiva per praticare la “light saber”, per i prossimi mondiali c’è già la ricandidatura di Busto Arsizio.