Data memorabile, quella di ieri mattina, per la comunità LGBT e per tutti quanti sono sensibili al tema delle unioni civili. A Gallarate, infatti, si è celebrata la prima unione civile tra persone dello stesso sesso. Il caso è eclatante per due ragioni: perché si tratta di una prima volta e perché il lieto evento si è celebrato nel comune di un sindaco che nelle scorse settimane aveva fatto parlare di sé per la sua ferma opposizione alle unioni civili.
Eppure da circa ventiquattro ore, da quando alle 11.30 di lunedì 28 novembre sono entrati nella Sala Giunta del Comune di Gallarate, Andrea Corradino e Roberto Bertoglio hanno coronato il sogno d’amore di una vita, di venticinque anni trascorsi fianco a fianco, come coppia. La cerimonia si è svolta secondo il rito utilizzato per le unioni civili. Tra l’emozione e i sorrisi, i novelli sposi hanno firmato il documento che ufficializza il loro legame, davanti al funzionario di stato civile e affiancati da due testimoni. Lo scambio degli anelli è stato seguito da uno scroscio di applausi di amici e parenti, numerosi, forse anche più del solito. Come ogni matrimonio, come vuole la tradizione.
Il sindaco Cassani ha ribadito ancora una volta che personalmente non unirà mai civilmente una coppia gay, ma che, nel rispetto della legge, lascia piena libertà ai suoi assessori. La scelta personale del primo cittadino aveva fatto scalpore, un paio di mesi fa, quando il caso era approdato sui giornali nazionali, sollevato da un’altra coppia gay che si era sentita rifiutata da Cassani e che aveva poi deciso, tra le polemiche, di celebrare il rito a Milano.
All’epoca Andrea Cassani spiegava di riconoscere pienamente i diritti delle persone omosessuali, ma di non sentirsi disposto a celebrarne l’unione. «Se ci sarà qualche ufficiale civile disposto volontariamente a officiare il rito, nessuno negherà la funzione», erano state le sue parole, ma aveva anche profeticamente aggiunto di dubitare che qualcuno degli assessori della sua giunta sarebbe stato favorevole a svolgere un simile compito. E difatti così è stato. A presiedere la registrazione dell’unione civile è stato infatti un dipendente a tempo indeterminato del Comune.
Per il momento a Gallarate non ci sono richieste di nuove unioni civili almeno fino a gennaio 2017. Da Palazzo Borghi fanno sapere che questo dato non significa nulla di particolare e che in generale, in Italia, le unioni civili sono sporadiche.