Parigi, 12 ago. (Apcom) – La Francia medita sull’eventuale chiusura delle scuole – o una mancata riapertura in settembre – in caso di una forte diffusione dell’influenza A/H1N1, e prepara addirittura un sistema di lezioni a distanza per gli studenti costretti a restare a casa. E’ questa in sintesi l’idea del ministro dell’istruzione francese, Luc Chatel, che in un’intervista pubblicata oggi da Le Figaro ha spiegato che il governo d’Oltralpe si sta preparando a tutte le eventualità, e che “non si deve minimizzare né drammatizzare” la situazione.
L’ultimo bilancio dell’Organizzazione mondiale della Sanità computa 180.000 contagi nel mondo e 1462 morti. In Europa i contagi sono oltre 26.000 e i morti più di 40. La Francia ha registrato 550 contagi ma nessun decesso. Ma secondo alcuni esperti, in autunno e con la riapertura delle scuole, il virus potrebbe contagiare dal 25 al 50% della popolazione.
Non tutti sono d’accordo: a fine luglio, il celebre urologo Bernard Debré (è anche deputato conservatore) ha definito “una influenzetta” il virus H1N1, dichiarato che è meno rischiosa dell’influenza stagionale, e che i poteri pubblici la usano a fini esclusivamente politici.
Comunque, la chiusura delle scuole è una misura per rallentare la diffusione dei virus considerata efficace nel sistema educativo transalpino che, ogni anno, registra un calo dei casi di influenza stagionale in occasione delle vacanze di febbraio: due settimane di pausa dall’attività scolastica che fungono da barriera alla diffusione dei malanni invernali.
Le scuole hanno già ricevuto una circolare ministeriale e disposizioni più precise dovrebbero essere emesse il 18 agosto nel corso di un comitato interministeriale di crisi (istruzione e sanità). Concretamente, il piano del governo francese affida ai prefetti la decisione di chiudere alcune o tutte le scuole del proprio territorio di competenza in coordinamento con i direttori degli istituti e i due ministeri.
La questione è delicata perché le famiglie temono il contagio ma anche la chiusura degli istituti; con le conseguenti difficoltà di gestione dei bambini; un picco d’epidemia può durare anche dodici settimane. Le Figaro ammette che allo stato attuale, il virus non è molto pericoloso e potrebbe bastare una chiusura di una settimana degli istituti toccati, come si è fatto in giugno. Una misura “efficace” secondo Claude Wachtel, specialista d’influenza al segretariato generale della Difesa, l’organo che ha redatto il piano di prevenzione; e anzi, secondo Wachtel l’influenza ha progredito meno in Francia che in Gran Bretagna proprio per le misure cautelative prese in giugno.
Nel caso di una chiusura generalizzata delle scuole su tutto il territorio nazionale le lezioni non verrebbero sospese perchè, ha dichiarato il ministro Chatel, l’esecutivo transalpino ha predisposto un piano di “continuità pedagogica” che consiste in “programmi educativi destinati agli studenti che non potranno più seguire i corsi”. Chatel ha precisato che il Centro Nazionale d’Educazione a Distanza nel corso dell’estate ha preparato questi programmi che in caso di necessità “saranno trasmessi su France 5 (canale televisivo pubblico, ndr.), Radio France e internet”.
Insomma la scuola in tv. Estremi rimedi? Fin dall’inizio della pandemia la Francia ha tenuto in seria considerazione la diffusione del virus ma ha sempre fatto attenzione a non diffondere il panico vietando, ad esempio, la vendita del medicinale Tamiflu senza prescrizione medica. In tutto il Paese sono stati rafforzati i servizi di pronto soccorso e, da fine luglio, il ministero della salute ha attribuito ai medici di base l’incarico di gestire il primo contatto con le persone contagiate dal virus per evitare congestionamenti negli ospedali.
Nelle ultime settimane sono stati registrati casi di influenza in vari centri vacanza per l’infanzia o in strutture di insegnamento linguistico per studenti stranieri. In quasi tutti i casi è stato disposto l’isolamento dei contagiati per alcuni giorni, fino alla conclusione della fase acuta dei sintomi e della virulenza della malattia. Tra gli ultimi casi segnalati ci sono quelli di un uomo in ospedale a Bordeaux dall’inizio di agosto e di numerosi adolescenti ospiti di un centro equestre a Rieumes, nel dipartimento pirenaico della Haute Garonne, che pero’ non preoccupano le autorità sanitarie.
Gsm/Aqu
© riproduzione riservata