«Sfidare il Varese è un vero onore»

La partita del cuore di Dennis Scapinello: «Sarò sempre un biancorosso, ma domenica voglio vincere»

Per Dennis Scapinello la partita di domenica non sarà come le altre: il giovane attaccante delle Fenici è un ex Varese, di cui è anche tifoso. Sotto la sua maglietta rossoblù c’è quindi un cuore biancorosso che batte forte all’idea di affrontare il suo primo grande amore, a cui, però, dovrà dare un dispiacere, o almeno ci proverà, perché nel suo presente c’è la Varesina.


Sereno e disteso, perché anche se non è una partita come le altre rimane pur sempre una partita di calcio. Noi ci stiamo allenando bene e tranquillamente, ma penso che per tutta la società affrontare il Varese sia veramente significativo: la Varesina è nata pochi anni fa e ha compiuto un grande cammino. Giocare contro i biancorossi penso che possa essere un orgoglio e un onore.


Vero, per me non sarà facile. Sono da sempre un tifoso del Varese e ogni volta che posso vado a vedere le partite al Franco Ossola. Poi sono cresciuto nelle loro giovanili, ho giocato in Primavera e nei professionisti, in Serie B. Insomma proverò delle emozioni molto forti, non c’è dubbio.

Purtroppo no, sarebbe stato il mio sogno ma non sempre questi si realizzano. Non nego che prima di ricevere la chiamata rossoblù ho sperato in quella del Varese. Se ci tornerò? Magari in futuro, ma ora sono un giocatore della Varesina e sono felice qui.

È successo tutto in fretta. Dopo l’esperienza a Cuneo ero svincolato e speravo in una chiamata del Varese ma, appunto, non è arrivata. È arrivata invece quella del ds Cuscunà, che mi ha offerto di giocare per la Varesina: ho accettato e dopo pochi allenamenti ho firmato. L’impatto è stato ottimo. È una società attenta, solida e vicina ai giocatori. Anche i compagni e il mister mi hanno accolto alla grande. Il debutto col Verbania? Magnifico, non me lo sarei mai aspettato così.


Molto buono. Mi ha colpito sin dal primo allenamento: trasmette serenità e riesce a tirare fuori da ognuno il meglio. Per quanto mi riguarda lo devo ringraziare perché mi sta gestendo molto bene, anche all’inizio quando ero indietro di condizione mi ha sempre aspettato e incoraggiato, concedendomi qualche giorno in più senza mettermi fretta.

Spero di segnare, ma non esulterei: penso sia normale dopo aver passato tanto tempo o ha lasciato il segno in una squadra


Dico solo che ce la giocheremo a viso aperto, per vincere.