A novant’anni il primo album. Ginetto canta il suo dialetto

Il cd inciso interamente in vernacolo bustocco sarà in vendita a partire da martedì

A novant’anni, il Ginetto Grilli debutta con il suo primo Cd. “A ta l’ho dì, Talò”, realizzato insieme a Fabio Gallazzi e Umberto Rosanna, è il primo disco della canzone dialettale bustocca: da martedì sarà in vendita alla libreria Boragno in centro a Busto.

«L’emozione più grande? Vedere i bambini divertirsi a cantare in dialetto» ammette il Ginetto, 91 anni il prossimo 31 dicembre, il poeta dialettale bustocco per eccellenza, cantore di una Busto vera che ora è diventata anche canzone.

Nella copertina del Cd “A ta l’ho dì, Talò”, presentato ieri nella splendida cornice di Villa Carlotta in via Ponchielli (nel corso della due giorni di inaugurazione del nuovo ristorante che sarà aperto tutte le sere dal lunedì al sabato), il Ginetto è raffigurato (dal figlio di Rosanna, Riccardo, che fa l’illustratore) in mezzo agli altri due protagonisti di questa straordinaria avventura, il maestro Fabio Gallazzi, insegnante di musica e direttore d’orchestra, e il medico con l’hobby della canzone Umberto Rosanna.

«Nato davanti ad un bicchiere di vino – racconta Rosanna – è un progetto che regaliamo alla città che amiamo». Cinque canzoni, tra cui il già noto “Talò” che ha sbancato al Baff 2016 e la “Filastroca dul regulamentu” nata per tradurre in dialetto un rap contro lo spreco alimentare di una scuola media di Olgiate.

E poi la sorprendente “I paòl da Büsti”, nata dalla sfida di cantare l’amore nello spigoloso dialetto bustocco, e “Ul gran cuncertu”, che Ginetto Grilli ha ideato dopo aver visto gli alunni di Gallazzi alle Tommaseo intenti con gli strumenti musicali.

«Un lavoro complesso, che ci ha tenuti impegnati un anno, ma che ci ha dato grandi soddisfazioni» ammette Umberto Rosanna. Dietro al Cd, che è tutt’altro che una goliardata, ci sono nomi importanti, come quello di Eros Cristiani (primo collaboratore di Mauro Pagani della Pfm), che ha curato direzione musicale e arrangiamenti.

Ma ci sono anche la giovane band dei Ciaparatt e soprattutto i ragazzi delle scuole Tommaseo e delle scuole Costamagna (il coro “Sing Joy” diretto dal maestro Marco Augusti), che hanno fatto da coro alle canzoni.

«Insegnare il Talò ai miei ragazzi delle Tommaseo era stato un tentativo – racconta Fabio Gallazzi – poi vedevo che ci provavano gusto e andavano a cercare i “Talò” dai nonni e in giro per Busto».

E per il Ginetto «l’emozione più grande è stata vedere i bambini divertirsi a cantare in dialetto». Ora, grazie al sostegno degli sponsor (Giorgio Paglini, immobiliare Bertola e Csain), c’è il Cd, pronto per una strenna natalizia più bustocca che mai.