Mamma «andava punita». La sua morte sotto la lente

Angeli & demoni. Nuovi inquietanti scenari dalle intercettazioni di Taroni e Cazzaniga, la “coppia killer”

, la presunta infermiera killer di Saronno, uccise la madre con l ’aiuto di ? Quella che ormai è nota in tutta Italia come la coppia killer assassinò anche la madre di Taroni che si sarebbe opposta alla relazione tra la figlia e Cazzaniga? Il caso di non compare nei capi d’imputazione del gip, ma è contestato agli amanti dal pm nella sua richiesta d’ordinanza e dagli investigatori nell’informativa finale.

Qui vengono ricostruiti, minuto per minuto, i passaggi di quella giornata fino al decesso della donna. Rita si era trasferita a Lomazzo nel 2013 dopo la morte di (marito dell’infermiera per il cui omicidio la donna è stata arrestata, mentre non le si contestano i presunti assassini dei quattro pazienti dell’ospedale di Saronno per i quali risponde il solo Cazzaniga) e aveva sempre contrastato la relazione della figlia con l’anestesista.

È il 4 gennaio del 2014 quando Clerici muore: il giorno prima viene vista in un negozio mentre acquista giocattoli per i nipotini per un valore di 167 euro. Secondo i testimoni stava bene. La mattina del 4 gennaio, la signora Clerici chiama il fidanzato. Sono le 8.41. L’uomo dirà: «Stava bene, era in giardino con il cane». Alle 14.35 i due sono di nuovo al telefono. Questa volta, però, qualcosa è cambiato. «Mi ha detto che aveva la febbre alta e non poteva venire da me». Poco prima, verso l’ora di pranzo la madre di Massimo Guerra, incontra Rita Clerici: «Mi disse che si sentiva affaticata con dolori che non aveva mai provato, come se l’avessero picchiata su tutto il corpo». Annota il pm: «Il malessere appare molto simile a quello di Massimo Guerra».

Alle 19.30 circa Taroni informa i familiari che la madre sta molto male. I testimoni parlano di una donna incosciente che rantolava. Alle 20 arriva Cazzaniga. Nessuno chiama il 118 sino alle 21.30 circa, quando ormai la donna è praticamente morta. E ai soccorritori Cazzaniga avrebbe impedito di eseguire le manovre rianimatorie compilando poi lui stesso il verbale sulle probabili cause della morte.

Quella della madre di Taroni è una delle 44 morti sospette al vaglio degli inquirenti. Ci sono, a carico di Taroni, delle intercettazioni dalle parole sinistre: in una telefonata a una familiare, l’infermiera aveva confermato la scelta di una «punizione necessaria» per marito e madre, una punizione «dettata dai loro comportamenti». E siccome dovevano pagare, «c’ho pensato io».

L’inchiesta dell’autorità giudiziaria prosegue. È possibile che nei prossimi giorni saranno ascoltati anche gli altri indagati a piede libero (tre sono stati sentiti sabato) nell’ambito del secondo livello di indagine che vede medici e vertici del reparto indagati a vario titolo per non aver denunciato quanto riferito da alcuni infermieri.

Nel frattempo sempre dalle intercettazioni emergono altri dettagli sui presunti piani della coppia. In una conversazione dell’agosto del 2015 i due hanno parlato di usare su un paziente un taser elettrico. L’infermiera, intercettata durante un viaggio in macchina, invitava il compagno a «trovare qualcuno su cui provare il taser», magari «un vecchio indementito». Il medico le rispondeva: «Fai finta di niente e tac». E lei risponde: «Però dopo lo devi mettere via al volo».