Dopo il punto nascite è arrivata anche la chiusura del reparto di pediatria: l’ospedale di Angera è sempre più povero.
Il sindaco Alessandro Paladini Molgora e il comitato sono arrabbiati e preoccupati dalla deriva che sta prendendo la faccenda: «Si stanno perdendo i valori etici minimi. È inumano – dice il primo cittadino – rimandare ad altro momento o inviare altrove su una ambulanza un bambino che arriva in un pronto soccorso per una consulenza. Espone a rischi il bimbo e il medico di Pronto soccorso. Prima si organizzino i presidi territoriali e poi si pensi a chiudere. Non viceversa. La pediatria dell’ospedale sta svolgendo una funzione fondamentale per l’assistenza in urgenza e la cura dei bambini. La politica non può più tacere».
«Non può assistere muta alla debacle – continua il sindaco – Non può guardare indifferente sindaci e popolazione dei territori di Luino e Cittiglio che fanno la battaglia dei poveri per contendersi servizi fondamentali (mi scusino i colleghi – non voglio offendere loro)». Assistere al depauperamento e perdita di significato dei presidi ospedalieri, costruiti coi soldi dei nostri nonni, con l’impegno di generazioni. Organizzino prima di togliere oppure dichiarino il proprio fallimento, non il nostro di cittadini che chiedono garanzie per la propria salute e quella dei figli. Se la Sanità lombarda è quella che si sta prospettando ad Angera allora siamo messi molto male. A questo punto che intervenga subito il presidente di Regione Lombardia. Se non lo fa lui, lo faccia Salvini e il popolo della Lega perché è assurdo che chi ha fatto della salvaguardia del territorio la propria bandiera non intervenga».
Anche il comitato ha espresso la propria preoccupazione: «Una riforma – fa sapere il comitato – che pomposamente avrebbe dovuto mettere al centro il territorio e la struttura ospedaliera, approvata da chi ha sempre fatto dei territori e delle autonomie il suo cavallo di battaglia, ovvero dal principale partito di governo della nostra Regione che è la Lega Nord. La realtà dimostra una smaccata subalternità dei vertici regionali a quel centralismo che a parole si voleva eliminare.
Per singolare coincidenza proprio pochi giorni fa la sezione cittadina della Lega Nord di Angera aveva dichiarato che la pediatria, la ginecologia e l’ostetricia non avrebbero subito alcuna chiusura. Oggi questa decisione assurda pone anche chi si è espresso in tal senso davanti alle proprie responsabilità. Questo Comitato non può che fare appello a tutti i sindaci del piano di zona di Sesto Calende affinché abbandonando tatticismi di partito, ricordandosi di essere i sindaci di tutti i cittadini, si mobilitino per difendere il diritto alla salute delle loro comunità e dei loro territori».