Non c’è tregua per i residenti nei pressi della zona industriale di Gavirate; anche ieri mattina, diversi cittadini, anche di Bardello, hanno segnalato sulla pagina Facebook del Comitato contro l’inquinamento atmosferico, la presenza di miasmi molto forti e pungenti sin dalle 7 della mattina. Cattivi odori che si sono avvertiti fino anche a metà della mattinata nelle strade dei due paesi più prossime alla zona industriale di Gavirate.
I cittadini hanno segnalato in particolare un forte odore di catrame e plastica bruciata, che pizzicava la gola e dava fastidio anche agli occhi; purtroppo non una novità. A inizio dicembre, in Comune a Gavirate, si è tenuta la riunione operativa del tavolo con Arpa e i “nasi” volontari, che inizieranno a raccogliere nell’apposito questionario, tutti i rilevamenti da loro effettuati, a partire dal prossimo mese di gennaio. Intanto, Arturo Bortoluzzi, presidente dell’associazione ambientalista Amici della Terra,
che ha sposato la causa dei cittadini gaviratesi e bardellesi, ha scritto nuovamente una lettera al sindaco di Gavirate Silvana Alberio e per conoscenza anche al primo cittadino di Bardello Egidio Calvi, oltre che ad Arpa Varese e a Ats Insubria. Nella missiva, Bortoluzzi chiede al sindaco gaviratese «di pretendere la partecipazione di Ats Insubria alle riunioni del tavolo, nonché il completamento dal punto di vista sanitario delle rilevazioni e degli studi fatti da Arpa».
Per i cittadini e gli ambientalisti, la presenza dell’ex Asl al tavolo è fondamentale, visto che c’è di mezzo la salute delle persone. «La mancanza di questo – prosegue Bortoluzzi nella lettera – è certamente uno dei problemi che ha impedito una corretta risoluzione del problema inquinamento che ha colpito i cittadini da oltre un decennio, colpendoli oltre che fisicamente, anche psicologicamente e patrimonialmente». Bene i questionari che saranno compilati dagli “annusatori” volontari, ma occorre andare anche oltre quanto stabilito dai protocolli visto che in gioco c’è la salute di tanti persone; non c’è da perdere tempo. «Contiamo che il sindaco possa inviare ai rilevatori censiti anche i numeri di telefono cui rivolgersi per segnalare gli inquinamenti che si verificano al di fuori dei momenti di rilevazione prestabiliti.