Omicidio Gisotti: a processo il giorno di San Valentino. L’uomo ha ucciso la moglie nell’abitazione dove vivevano da un paio d’anni lo scorso 16 luglio. La procura aveva chiesto per l’uomo il giudizio immediato. Scapolo, assistito dall’avvocato Paolo Bossi, ha chiesto e ottenuto di essere ammesso al rito abbreviato.
Niente Corte d’Assise dunque per il quarantaseienne agente di commercio che il 14 febbraio comparirà invece davanti al gup. L’omicidio si è consumato al termine di una lite: a Scapolo non è stata contestata l’aggravante della premeditazione. Secondo quanto ricostruito dagli inquirenti la coppia era in fase di separazione. Scapolo aveva vissuto a casa dei genitori durante il periodo invernale.
I due litigavano spesso e avrebbero litigato anche quella mattina. «Ma guarda come hai caricato le valigie, non potevi stare più attento?». Sarebbe stato questo rimprovero da parte della moglie, l’ennesimo, a far scattare qualcosa nella mente di Scapolo che all’alba del 16 luglio ha ucciso , di 54 anni, a martellate.
Per esser sicuro che fosse morta le ha stretto le mani attorno al collo. Poi è uscito ed è andato a costituirsi nella caserma dei carabinieri di Luino: «Ho appena ucciso mia moglie». Confessione piena. I militari hanno allertato il 118, che ha inviato un elicottero di soccorso. I sanitari hanno cercato di rianimare la donna, ma non c’è stato nulla da fare: troppo gravi i traumi riportati alla testa e su varie parti del corpo. I carabinieri di Luino hanno condotto le indagini con la squadra Rilievi del Nucleo investigativo della città lombarda.Loretta era una makeup artist diplomata, di nove anni più vecchia del marito.
Il litigio prima di partire, secondo il racconto dell’omicida, sarebbe stato l’ennesimo, in una coppia dove l’uomo ha sostenuto di essere sempre stato estremamente remissivo nei confronti della moglie, una donna dal carattere forte.
Roberto Scapolo ha raccontato ai carabinieri di aver colpito con tre martellate alla testa la moglie, al culmine dell’ennesima lite, intorno alle 5.45. La coppia in quel momento stava caricando l’automobile per andare in Toscana nella casa di famiglia vicino a Piombino. Scapolo sarebbe tornato il giorno dopo mentre la vittima sarebbe rimasta in villeggiatura. Sempre secondo il racconto dell’omicida, la moglie ha contestato al marito una mancanza di attenzione nel caricare le valigie.
È a quel punto che l’uomo ha perso la testa: ha visto un martello vicino ai bagagli (sarebbe dovuto servire all’uomo per fare delle riparazioni nella casa al mare) e ha assalito la moglie. Dopo averla colpita in testa con il martello, l’uomo l’ha appoggiato su un tavolino: l’arma del delitto è stata trovata dai carabinieri durante l’ispezione. Si è poi avventato sulla donna strozzandola. Una volta giunto davanti alla caserma dei carabinieri ha chiamato con il telefonino il 112 e ha subito confessato il delitto. Secondo gli inquirenti, il suo racconto coincide con gli elementi rinvenuti durante le analisi di polizia scientifica. Il pm di Varese ha disposto il fermo per omicidio volontario. Il 14 febbraio avrà inizio il processo.