«Non un problema di sicurezza, ma un problema sociale. Quello dell’occupazione abusiva degli stabili e delle aree abbandonate è un fenomeno che non possiamo certo definire in recessione. Anzi è un crescita. Ottimo l’intervento delle forze di polizia: la situazione deve essere monitorata. Anche perchè alla bassezza non c’è limite e c’è chi lucra sulla disperazione altrui».
È il prefetto di Varese Giorgio Zanzi a fare il punto sulla situazione abusivi dopo la maxi operazione conclusa dai carabinieri del comando provinciale dell’Arma che, l’altro ieri, hanno sgomberato immobili abbandonati e occupati abusivamente in tutto il territorio provinciale.
Il prefetto spiega: «salvo in alcune rare eccezioni, il fenomeno non rappresenta un problema di sicurezza. È certo un problema di degrado, ma è soprattutto un problema sociale – dice Zanzi – La povertà è in aumento in provincia di Varese come purtroppo nel resto del paese. La crisi ha colpito anche molti italiani che si trovano sempre più di frequente a vivere la vita dei senza tetto. Sono queste persone che occupano gli stabili dismessi, o gli stranieri, magari in regola con i permessi di soggiorno, che in Italia non hanno trovato, o hanno perso, quell’opportunità di vita che stavano cercando».
E c’è chi ne approfitta. «Non è il caso di quest’ultima operazione – ha detto il prefetto – ma è purtroppo noto che dietro a queste occupazioni talvolta si nascondono gli interessi di persone di bassissima levatura che “controllano” la gestione di questi giacigli e arrivano a pretendere il pagamento di una specie di affitto da parte di chi è disperato. Disperato, perchè nessuno sceglie questa vita, e qui diventa in qualche modo ricattabile. E questo può generare altri fenomeni che rappresentano un ulteriore problema sociale».
Come fare? «Il monitoraggio è costante», dice il prefetto. La soluzione può essere urbanistica? La riqualificazione delle aree abbandonate o degradate può essere la via da seguire?
«Credo che il problema, e quindi la soluzione, sia a monte – spiega Zanzi – le persone non vanno a dormire nelle aree dismesse, senza utenze e in condizioni molto precarie, perchè esistono le aree dismesse. Vi si rifugiano perchè non hanno altra scelta. In questo senso, dunque, dico che il problema da affrontare è monte».
Soprattutto «per la sicurezza degli stessi occupanti – dice il prefetto – alcuni edifici hanno problemi di stabilità. In alcune occasioni vi sono divampati degli incendi. Ed è capitato, come l’ultima volta, che in queste condizioni vi fossero anche minori».
Sul fronte controlli «si cerca di rintracciare i proprietari di queste aree spesso coinvolte in fallimenti, fatto che complica ulteriormente ogni intervento, affinchè la proprietà provveda a rendere inaccessibili le strutture».