Arcisate-Stabio, finalmente si vede «la luce in fondo al tunnel». Il ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio conferma l’«attivazione della linea ferroviaria per la Svizzera nel dicembre di quest’anno». E l’ad di Rfi Maurizio Gentile aggiunge: «Contestualmente sarà riattivata anche la linea Varese-Porto Ceresio».
A quasi otto anni dal primo colpo di piccone sul cantiere della ferrovia transfrontaliera, poi rimasto fermo per anni, ecco che «si vede la luce in fondo al tunnel». È la metafora, forse scontata ma quanto mai azzeccata in questa occasione, utilizzata dal sindaco di Induno Olona Marco Cavallin per descrivere la soddisfazione con cui tutta la Valceresio ieri guardava a quel piccolo varco che l’escavatrice stava aprendo nella galleria di Induno e da quel poi sarebbero usciti tre operai a spruzzare spumante come si fa sui podi della Formula 1.
«In pochi ci credevano» ammette il deputato del Pd Angelo Senaldi, tra coloro che ai primi di agosto del 2015 accompagnarono il ministro Graziano Delrio sul cantiere che, come ricorda l’altra parlamentare Maria Chiara Gadda, «sembrava essere su un binario morto». Invece l’opera è stata sbloccata, la nuova impresa appaltatrice Salcef ha premuto sull’acceleratore, così ieri si è potuto dare quel segnale che il territorio aspettava. «Confermiamo le date di attivazione della nuova linea – le parole del ministro Delrio riferite alla scadenza del dicembre 2017 che era stata assunta come solenne impegno un anno e mezzo fa – dallo scetticismo siamo passati alla fiducia e all’ottimismo. Ringraziamo le famiglie, i lavoratori e le comunità locali, perché i loro disagi sono prossimi a finire».
La cerimonia di ieri, con la sua «importanza simbolica», è diventata «una festa di paese», come l’ha definita l’amministratore delegato e direttore generale di Rete Ferroviaria Italiana Maurizio Gentile. «Abbiamo riavviato i lavori dopo una parentesi complicata e siamo andati dritti verso il risultato. È questo il nostro modo di lavorare». Un’opera che guarda ad un «disegno strategico» più ampio, come fa notare il ministro Graziano Delrio: quella «cura del ferro, condivisa da Regione Lombardia che non ha mai lesinato investimenti né con Maroni né con i suoi predecessori, che si pone l’obiettivo di spostare merci e persone dalla strada alla ferrovia, più sicura e meno inquinante», che è poi la «prospettiva che scelgono i nostri Paesi confinanti come la Svizzera».
I “cugini” d’oltrefrontiera che da anni hanno completato il loro tratto di ferrovia transfrontaliera: «Con il ministro della Confederazione Doris Leuthard c’è una straordinaria collaborazione per programma di medio periodo, un disegno che avanza su diverse direttrici e che vuole fare di Genova il porto della Svizzera e di Malpensa l’aeroporto strategico per il sud della Svizzera – spiega Delrio – nel 2015 facevano sorrisetti, l’ultima volta ci hanno detto che siamo precisi e puntuali come gli svizzeri. Merito di chi lavora qua e dei dirigenti di Rfi. Perché è importante che l’Italia rispetti gli impegni». Anche il governatore di Regione Lombardia Roberto Maroni si unisce alla «giornata di festa, che arriva dopo un periodo complicato. Regione non ha responsabilità su quest’opera ma si è sempre mossa per addivenire ad una soluzione che grazie alla collaborazione di Rfi si è trovata». Un’altra novità importante, confermata dall’ad di Rfi Maurizio Gentile, riguarda invece la «riattivazione della linea Varese-Porto Ceresio, interrotta dal cantiere, che avverrà contestualmente all’apertura della Arcisate-Stabio». Ora non resta che farsi trovare pronti alla vera grande festa: «Arrivederci a dicembre» la promessa del ministro Delrio.