Una festa per i migranti: ma è polemica. «Non c’è niente da festeggiare, con l’Abruzzo in ginocchio» contesta il responsabile di Fratelli d’Italia .
“C’è Busto per te”: sabato pomeriggio dalle 14.30 nel salone delle feste del Museo del Tessile una serie di gruppi e movimenti (una ventina in tutto, di varia estrazione, impegnati nel campo dell’accoglienza e della solidarietà) dai “Bust’occhi aperti sul mondo” si confronteranno sui migranti presenti in città, tra musica, balli, incontri, giochi, presentazioni. «Un pomeriggio di festa e scambio culturale tra i cittadini di Busto e i migranti presenti in città» che si pone l’obiettivo
di «mostrare e dimostrare che la città è e vuole essere territorio di accoglienza, che la maggior parte dei cittadini non ha solo occhi ma mani e cuore aperti al mondo». Un’occasione per andare oltre le polemiche sul tema dei migranti, che avrà come ospite speciale presidente della Casa della Carità di Milano. A sostenere e pubblicizzare l’evento, c’è anche , giovane consigliere comunale del Pd, da tempo protagonista del dibattito sul centro profughi di via dei Mille: «Siamo tutti invitati a mostrare e dimostrare che Busto Arsizio sa e vuole essere aperta, accogliente e coinvolgente». Brugnone rimarca «la bellezza delle tante associazioni e gruppi di volontari che si danno da fare, spesso sopperendo alle mancanze dell’amministrazione» in contrapposizione a quei sentimenti di «ignoranza e odio che rovinano l’immagine della nostra città, mettendone in luce il peggio».
A criticare l’iniziativa, non tanto in sé ma nel suo significato di “festa”, è il responsabile cittadino di Fratelli d’Italia Francesco Attolini: «In questo momento dove l’Abruzzo è in ginocchio e qualcuno muore pure in roulotte utilizzare il termine “festa” mi sembra del tutto inappropriato e offensivo nei confronti di molti Italiani – le sue parole – ben vengano incontri ben organizzati sull’integrazione e misure concrete, perché oramai siamo stati invasi e quindi la gestione di questa invasione è sacrosanta e doverosa, ma ricordiamo che questa invasione è avvenuta in modo scriteriato e speculativo perché tante cooperative hanno fatto i soldi in modo incontrollato».