Sono stati condannati a pene comprese tra i 2 anni e 2 mesi e i 3 anni e 2 mesi di reclusione i quattro minorenni arrestati il 12 agosto scorso con l’accusa di violenza sessuale di gruppo e lesioni nei confronti di un’educatrice di un centro di Busto Arsizio in cui erano ospiti.
Lo ha deciso il giudice del tribunale per i minorenni di Milano, , che non ha concesso l’istituto della “messa alla prova” ai giovani, accusati di avere abusato sessualmente della trentenne, il 17 marzo scorso. L’accusa di violenza sessuale è aggravata dal ruolo di incaricato di pubblico servizio ricoperto dalla vittima.
Stando alle indagini, l’operatrice è rimasta in balìa dei suoi aggressori per un’intera notte, nel corso della quale i giovani l’avrebbero percossa con un bastone e palpeggiata nelle parti intime, dopo averla minacciata con un coltello. I quattro (due di loro si trovavano nel carcere minorile Beccaria), difesi dall’avvocato Chiara Campanello, saranno trasferiti in comunità terapeutiche. Non hanno negato nulla.
E del resto c’erano le immagini delle telecamere a incastrarli. Quella trascorsa dall’educatrice è stata una notte da incubo. La donna è stata aggredita, a mezzanotte, dai ragazzini di 14, 15, 16 e 17 anni. Con una scusa l’hanno svegliata, attirata in una stanza e poi hanno cercato di violentarla. È fuggita, ma i ragazzi l’hanno seguita e le hanno rubato il cellulare per impedirle di chiamare aiuto.
Le vessazioni contro l’educatrice sono continuate per tutta la notte,
fino alle 6 di mattina, quando all’arrivo di un altro educatore la ragazza è riuscita a liberarsi. Sei drammatiche ore durante le quali i giovani hanno spadroneggiato, infrangendo ogni tipo di regola. La donna è stata sottoposta a pesanti palpeggiamenti intimi, botte, minacce con un coltello, bastonate, e anche a dell’urina in faccia per umiliarla, in varie occasioni e in diverse stanze della comunità.
Le immagine delle telecamere interne raccolte dagli inquirenti mostrano i quattro giovanissimi nudi, mentre mimano atti sessuali e cercano di spogliare la donna. La ragazza, sotto choc, per due settimane non ha parlato di quanto accaduto. Alla fine, aiutata dai responsabili della comunità, ha raccontato tutto alla polizia e sporto denuncia. In ospedale le hanno riscontrato le ecchimosi e i segni delle percosse.
La comunità si trova a Busto Arsizio, ed è dedicata a minori provenienti da famiglie difficili e con disturbi sessuali. La donna era di turno da sola per la prima volta, quella notte, ed è stata presa di mira. I ragazzi hanno forse pensato di avere a che fare con un bersaglio facile. I giovani, secondo quanto hanno ricostruito gli inquirenti, dopo la notte di violenza hanno cercato di blandire l’educatrice spiegandole che certi comportamenti erano normali nella comunità. Ieri è arrivata la condanna.