Hanno derubato la bidella della scuola all’ultima ora di lezione, ma i carabinieri li hanno incastrati e ora cinque minorenni sono finiti nei guai e dovranno rispondere di furto.
Una “bravata”, chiamiamola così, che rischiano di pagare a carissimo prezzo visto che finiranno davanti a un tribunale dove dovranno spiegare cosa li ha spinti a compiere un’azione che non ha giustificazioni. Secondo le prime ricostruzioni dei fatti, i cinque ragazzini sono iscritti alla scuole superiori di via Gramsci a Tradate. Si tratta di diciassettenni residenti tra Castiglione Olona, Malnate e Varese: ragazzini poco più che adolescenti che non hanno trovato di meglio da fare che rubare da sotto il naso la borsa di una signora che stava facendo il proprio lavoro all’interno della palestra della scuola.
In quel momento, stando alle prime informazioni, la bidella stava sbrigando delle commissioni all’interno dello sgabuzzino, mentre era in corso di svolgimento l’ultima ora di lezione. I ragazzini stavano finendo l’ora di ginnastica (educazione motoria), quando si sono interessati alle vicende della bidella che nel frattempo stava finendo il suo lavoro in palestra.
Approfittando del fatto che la donna aveva messo da parte la borsa, i ragazzini hanno approfittato asportandola in un attimo. Se la sono svignata, inseguiti dalla signora che a un certo punto ha richiesto delle forze dell’ordine. Durante la fuga i cinque ladruncoli si sarebbero sbarazzati della borsa abbandonandola a margine della strada. Avrebbero arraffato i soldi e il cellulare.
Nel frattempo erano già scattate le ricerche da parte dei carabinieri della Tenenza di Tradate, impegnati in perlustrazione del territorio. I cinque fuggitivi stavano passeggiando all’interno del centro abitato della città quando la pattuglia li ha rintracciati e identificati sulla base delle descrizione fornita dalla bidella derubata. Una volta risaliti al fatto che i cinque facevano parte della “cittadella scolastica” di via Gramsci, l’ipotesi che si trattasse dei responsabile si era fatta sempre più concreta. Trattandosi di minorenni, l’autorità giudiziaria ha evitato di disporre l’arresto per i cinque responsabili della brutta faccenda. I ragazzini avrebbero ammesso le proprie responsabilità una volta giunti in caserma a Tradate.