Attenti a quei due: il 20 marzo al teatro Condominio “Il Diavolo e l’Acquasanta”. e don , la strana coppia sul palco per combattere l’emarginazione sociale.
Due personalità forti e carismatiche che si metteranno in gioco con una finalità benefica e uno scopo sociale. «Tracciare linee nuove di intervento contro l’emarginazione e per risolvere l’emergenza educativa, fenomeno che esige una risposta che non può essere solo di repressione» sintetizza, responsabile di Exodus a Gallarate, che mette sul tavolo «una prima proposta» concreta, quella di creare delle «piccole unità di intervento, sul modello di quelle di vent’anni fa in stazione per la riduzione del danno, per le situazioni di criticità».
La scintilla è scoccata, come racconta l’ex assessore ai servizi sociali , ex leghista ora volontario di Exodus, «da una battuta buttata lì da Nino Caianiello che poi è diventata una cosa seria. Non pensavo che don Mazzi avrebbe accettato, ma sono convinto che la gente verrà». Cosa succederà sul palco del Condominio (con repliche a Varese e Milano, più una quarta a Busto o Saronno) non lo sanno nemmeno i responsabili di Agorà, che insieme ad Exodus promuove questo spettacolo.
«Siamo due realtà fuori dagli schemi e vogliamo lanciare un messaggio trasversale – spiega il presidente dell’associazione politica – per Agorà è fondamentale discutere delle questioni più importanti, confrontandosi con chi è in prima linea. L’emarginazione è una di queste, ed Exodus con don Mazzi è in prima fila a combattere questa battaglia, presenza fondamentale a Gallarate. Vogliamo dare un segnale diverso, tanto più quando tutti i potenti del mondo relegano a disvalore i problemi dell’emarginazione e della discriminazione. E qui il colore politico, al di là della propaganda, fa poca differenza».
Sartori la trova «geniale. È una novità, un bel laboratorio, può essere un modello. Dobbiamo farlo capire alle altre associazioni che si occupano di interventi di prossimità e coinvolgerle». Il coordinatore azzurro Alberto Bilardo assicura che emergerà «una proposta concreta di soluzione, non solo poliziesca, al problema della sicurezza». Ma ci si chiede se l’ultima “trovata” del “Mullah” non sia una provocazione nei confronti del sindaco . Di certo i problemi di comunicazione tra Exodus e amministrazione non vengono quasi citati. «A noi dispiace non poter interloquire con il sindaco – ammette Roberto Sartori – d’altra parte ci fa piacere che ci siano politici che vogliono interloquire: magari ci scorniamo, ma parliamo e cerchiamo soluzioni».
Il presidente di Agorà Pedroni nega che questa strana “alleanza” con don Mazzi possa creare problemi in maggioranza: «Noi affrontiamo i problemi in modo serio e aperto, se altri ci vogliono vedere la contrapposizione, sono fatti loro. E se qualcuno vorrà usare questo come pretesto per contrapporsi, è un problema suo, non nostro. Lo scopo qui è ben altro, e può aiutare ad affrontare un problema».