Roma, 14 ago. (Apcom) – La città norvegese di Tronheim si scusa e si mobilita per dare alloggio a centinaia di studenti stranieri, tra cui anche italiani, che, sbarcati da pochi giorni grazie al programma Erasmus, hanno scoperto di non avere alcun alloggio come era invece stato loro garantito. Il Corriere della Sera riporta oggi che 130 ragazzi di varia nazionalità, tra cui 15 connazionali, sono stati costretti a passare la notte in un ex ostello dove ci sono solo sei bagni, otto lavandini e due docce.
“Ciò è successo per una mancanza di organizzazione tra l’università e la società che di solito si occupa della sistemazione dei ragazzi”, ha spiegato ad Apcom Oddvar Solemsli, console onorario dell’ambasciata italiana in Norvegia che sta seguendo sul posto la vicenda. “Cosicché sono stati dati per liberi circa 160 appartamenti per 200-300 studenti senza considerare che in questi alloggi si trovano ancora ragazzi dell’anno scorso che si fermeranno fino a settembre per dare gli esami”, ha detto Solemsli.
Una cinquantina di famiglie di Trondheim si è così offerta per ospitare gli studenti rimasti senza tetto finché l’università non riuscirà a trovare una soluzione. “La gente qui è molo ospitale e appena ha saputo del disguido dai giornali ha chiamato per dare aiuto, ma non è giusto risolvere la faccenda per via privata. Per questo ieri ho chiesto al comune di trovare delle sistemazioni adeguate”, ha aggiunto il console onorario, sicuro che tutto si risolverà nel giro di pochi giorni. Del resto già la settimana prossima inizieranno le lezioni.
Ma com’è stato possibile che in un paese noto per la sua organizzazione si sia verificato un tale pasticcio? “In Norvegia le richieste per entrare nelle università sono in continuo aumento”, non solo con il programma europeo Erasmus, ma anche da parte di studenti provenienti da paesi extra europei – spiega Solemsli – ciò grazie all’ottimo livello dei nostri istituti, soprattutto a Trondheim dove la Ntnu (Norwegian university of science and tecnology) è famosa in tutto il mondo, e grazie al fatto che l’inglese è parlato ovunque, quindi l’integrazione risulta più semplice rispetto ad altri paesi”.
Il caso di Tronheim è infatti paradigmatico per una nazione colta di sorpresa di fronte a queste frotte di studenti pronti a trascorrere lunghi mesi al freddo pur di frequentare università di alto livello. Il problema dell’alloggio infatti si è verificato in tutto il paese, soprattutto a Oslo, creando non pochi disguidi ad almeno un migliaio di ragazzi tra cui circa 200 italiani. Dei 400 ragazzi stranieri in cerca di casa a Trondheim, tuttavia, oltre 250 hanno trovato una sistemazione, benché provvisoria. E per tutti, garantiscono le autorità universitarie, entro fine mese l’incubo sarà terminato.
Chb
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