Un’auto abbatte le barriere del passaggio a livello di Gazzada, circolazione in tilt all’ora di punta ieri sera sulla linea ferroviaria Gallarate-Milano.
Nessun impatto con i treni, né veicoli rimasti incastrati nei binari, né tantomeno nessun ferito, solo la colpevole disattenzione di un automobilista che ha voluto “forzare” le barriere del passaggio a livello (eterno) di Gazzada Schianno per evitare di mettersi in coda al semaforo rosso.
Poteva sì essere una tragedia, ma per fortuna si è risolta senza nulla di grave. Anche se la serata è stata inevitabilmente rovinata a centinaia di pendolari, costretti – loro, sì – a prolungare il viaggio di ritorno tra i ritardi e le soppressioni dei treni provocate dalla «criticità tra le stazioni di Albizzate-Solbiate Arno e Varese», così si leggeva sulle comunicazioni ufficiali, a causa di «un veicolo non autorizzato sulla sede ferroviaria».
L’episodio si è verificato attorno alle 18.10 di ieri: come ricostruisce Reti Ferroviarie Italiane, «un’auto ha tallonato (termine tecnico in gergo ferroviario, che sta per “abbattuto”, ndr) le barriere di un passaggio a livello a Gazzada Schianno, regolarmente chiuso». Si è trattato della colpa di un automobilista che non ha rispettato il codice della strada, ma non c’è stato nessun impatto con il treno, solo l’abbattimento della sbarra.
Immediato e tempestivo l’intervento dei tecnici delle squadre di manutenzione di Rfi per riparare il danno con l’obiettivo di ripristinare al più presto la circolazione dei treni sulla linea Milano-Varese. L’intervento è durato fino alle 19.30 circa, quando il traffico ferroviario è stato riaperto.
Quasi un’ora e mezza di “stop” in orario di punta per il ritorno dei pendolari ha però causato un vero calvario sulla linea, già in generale tra le meno affidabili della nostra provincia. Treni soppressi, con partenza o termine corsa a Gallarate invece che a Varese, oppure in ritardo dai 10 ai 40 minuti.
Con i pendolari che sui social network esplodevano la loro rabbia contro l’autore del “danno”. «Cestinare le patenti di chi passa con le sbarre abbassate è il minimo» uno dei commenti più caustici apparsi sulle bacheche dei comitati pendolari.