La statua “Italia Libera delle Catene”, che assomiglia alla Statua della Libertà di New York, tornerà mai a troneggiare sui giardini Estensi? Il comitato Italia Libera ci crede, anche se potrebbe optare per una soluzione più semplice, come restaurare la statua e collocarla nel museo del castello di Masnago.
Il Comitato, nel mese di ottobre, ha chiesto la disponibilità ad alcuni restauratori di presentarsi per vedere la statua e valutarne il restauro. A gennaio quattro restauratori hanno analizzato il tronco della statua, che è conservato al macello civico. Successivamente si sono recati al museo di Masnago, dove sono conservati testa, mani e catena (manca la spada).
La situazione, purtroppo, è apparsa critica: l’opera d’arte – che è stata realizzata da nel 1865 – è stata danneggiata dalla ruspa che l’ha estratta dal terreno. La statua, infatti, era stata rimossa negli anni 60 dai giardini Estensi temendo che il ninfeo su cui era appoggiata crollasse. Una architettura del 1700, infatti, non era stata pensata per sorreggere la statua che, dopo essere tolta dal suo posto originario, fu prima posizionata nel giardino e poi usata per riempire un terrapieno. All’epoca, forse, chi gestiva i giardini Estensi aveva pensato che la statua non c’entrasse nulla con il parco settecentesco.
Adesso sono in corso alcune analisi. «Probabilmente non riusciremo a posizionare la statua dove stava un tempo. In questa fase vogliamo capire in quanto costa il recupero (un lavoro fatto a regola d’arte potrebbe arrivare a costare 100 mila euro, ndr) – spiega , uno degli attivisti della Varese Nascosta, gruppo creato da che mise anche in piedi il tavolo di lavoro per il recupero della statua – La Soprintendenza ha dato come indicazione quella di fare un intervento che non sia radicale,
ma di restauro conservativo (in altre parole, un restauro che non prevedrebbe di ricostruire le parti mancanti della statua)». «Ma mettere il tronco della statua sul ninfeo che senso avrebbe? – si domanda Musajo, che ieri si è recato dal sindaco insieme ad e- Una delle ipotesi, forse la più percorribile, sarebbe quella di posizionare la testa sul tronco, pulire il tutto, e installare la statua nella sezione risorgimentale del museo. Sul ninfeo si valuterà l’intervento da fare, magari vi si potrebbe posizionare una statua diversa, di arte moderna».