Campionati del mondo di pitch&putt, è record di iscrizioni per la manifestazione che si svolgerà al golf club Le Robinie tra il 30 marzo e il 2 aprile prossimi. «Una vetrina per il territorio ma anche per una disciplina che è più accessibile del golf stesso» sostiene il bustocco , presidente dell’Ippa, la federazione internazionale della disciplina e organizzatore della manifestazione internazionale che catapulterà gli occhi del mondo del golf sul nostro territorio.
Sono già 121 gli atleti, provenienti un po’ da tutto il mondo, iscritti alla manifestazione che si terrà nel tempio del golf dell’Altomilanese. Che cos’è il Pitch&Putt ce lo spiega proprio Carlo Farioli: «Il Pitch&Putt estremizza e concentra la parte più difficile di un intero percorso di Golf: il gioco corto, momento topico di questo sport e che ne caratterizza il 60% – spiega Farioli – è quindi un’ottima possibilità per migliorare il gioco in prossimità del green. È una disciplina che sintetizza il gioco del golf enfatizzandone l’ultima parte, quella più importante, quella che determina il risultato e aumenta l’adrenalina perché ne è la conclusiva. È perfettamente inutile tirare colpi lunghissimi se poi sbagli il putt da 50 centimetri, sullo score valgono entrambi come un colpo».
Il campo ha una lunghezza massima delle buche di 90 metri, comprese in un range di 40-90 metri e sono tutte “par 3” (il numero di colpi standard per andare in buca) e la lunghezza massima consentita dell’intero percorso, da 18 buche, è di 1200 metri. Anche l’attrezzatura è estremamente ridotta: si usano al massimo tre bastoni (il “putter”e due ferri a scelta del giocatore).
«Uno dei punti di forza del P&P – prosegue Farioli – sono le dimensioni ridotte dell’area sulla quale costruire un percorso: necessita solo del 5% di terreno necessario per un campo di Golf». Ecco perché i Pitch&Putt è uno sport divertente, economico e adatto a un vasto bacino di utenti di qualsiasi età. Dopo poche lezioni e con solo l’acquisto di due bastoni si può essere subito in campo. Inoltre può essere praticato dai giovanissimi già
con piena soddisfazione in quanto la forza nel tiro non è essenziale. È una disciplina che rappresenta un gran pezzo di futuro per il golf, se è vero, come afferma anche il mitico Greg Norman, ambasciatore mondiale del P&P «…sempre più persone hanno meno tempo da dedicare al gioco, e soprattutto meno soldi da investire nella costruzione e nella susseguente manutenzione di un campo da Golf. Perciò il P&P rappresenta la migliore risposta a questi problemi che frenano la crescita del Golf…».