Alptransit, la riqualificazione della tratta ferroviaria Luino-Gallarate vede compattarsi il fronte dei sindaci: «Non abbiamo più intenzione di subire decisioni calate dall’alto». Riunione a porte chiuse ieri pomeriggio a Laveno Mombello per i sindaci coinvolti dall’opera di adeguamento del corridoio ferroviario Luino-Gallarate in vista dell’apertura di Alptransit.
Presenti quasi tutti i sindaci interessati, dal valico di Zenna a Gallarate, ma anche il sindaco di Gambarogno, in canton Ticino, per mettere a disposizione la sua esperienza in materia. La conclusione del summit la sintetizza efficacemente il “padrone di casa”, il sindaco di Laveno Mombello Ercole Ielmini: «I sindaci sono compatti nel sostenere che questo territorio non ha più intenzione di subire decisioni che non vengano condivise con gli amministratori locali. Tutto quello che riguarda il futuro del territorio deve essere preventivamente e prioritariamente condiviso con i sindaci».
Il prossimo passo sarà la stesura di un documento unitario da sottoporre e far approvare a tutti i Comuni interessati dalle opere di riqualificazione ferroviaria, in cui chiedere a tutti gli enti preposti – Rete Ferroviaria Italiana ma anche Regione Lombardia e il ministero delle infrastrutture – di far conoscere i progetti di Rfi in merito a sicurezza, viabilità, aspetti ambientali, idrogeologici sul lato italiano.
Inoltre si è stabilito che, «per dimostrare di essere tutti uniti e compatti nel seguire l’evolvere della situazione», all’incontro convocato dal Prefetto di Varese per il prossimo 21 aprile parteciperanno tutti i sindaci interessati, e non solo una delegazione come era stato richiesto.
Infine verrà scritta una lettera per chiedere al ministro delle infrastrutture e dei trasporti Graziano Delrio di tornare sul territorio, in modo tale da poter capire e far sapere quali opere Rfi intende compiere. La preoccupazione, sottolinea il sindaco Ielmini, è evidente: «Non vogliamo che vengano portati avanti progetti dei quali non siamo a conoscenza, calati dall’alto e approvati senza il consenso degli enti locali solo perché si tratta di opere prioritarie legate ad un accordo internazionale tra l’Italia e la Confederazione Elvetica. Prima che vengano realizzate le opere vogliamo essere coinvolti e informati».
Un messaggio chiaro e forte, quello che sale da Laveno: «I sindaci non hanno più intenzione di essere presi singolarmente ma intendono muoversi tutti insieme, indipendentemente dalle posizioni politiche di ciascuno, e lavorare tutti insieme per discutere e valutare l’impatto delle opere di adeguamento della linea ferroviaria».