Giochi d’acqua, grotte e statue fantastiche. Un salto nel nostro Paese delle Meraviglie

Il leggendario parco è stato anche cornice di concerti indimenticabili, da Paolo Conte a Patty Smith

Il suo parco storico è stato proclamato il parco più bello d’Italia nel 2016. Siamo a Lainate e villa Visconti Borromeo Litta è l’indiscussa star della zona.

Cornice di un festival musicale strepitoso che ha visto esibirsi negli anni Battiato, Fossati, Paolo Conte, Caposela, dei quasi sconosciuti all’epoca (almeno in Italia) Sigur Ros e Patty Smith, che è ormai diventato non appuntamento fisso ma leggenda per Milano e il resto della Lombardia, è in realtà un vero e proprio gioiello. Il parco nasconde dei giochi d’acqua incredibili e se avete dei bambini portateli con voi: le guide che conducono le visite guidate sono strepitose e sanno come coinvolgere i più piccoli che si divertiranno come pazzi. Sino ad arrivare al celebre ninfeo.

Accanto alla villa c’è un delizioso pub birreria dove potrete rifocillarvi al termine della visita. Il parco riapre il Primo maggio: e allora quale occasione migliore per la classica gita fuori porta? Utilizzando la A8 in mezzoretta sarete a Lainate da Varese. Imboccate l’uscita casello di Lainate e seguite il Sempione, controllando le indicazioni per Lainate all’altezza del comnune di Rho (percorrendo poi la S.P. 101). Oppure seguite la Varesina, attenti alle indicazioni per Lainate all’altezza dei comuni di Garbagnate (percorrendo poi la S.P. 109) o Saronno (percorrendo poi la S.P. 101). Arrivati a Lainate seguite le indicazioni per il centro oppure le indicazioni turistiche Villa Visconti Borromeo Litta. E la meraviglia vi apparirà all’improvviso nel mezzo di una bella radura verde.

Il complesso della villa è splendido (ideato a fine 1500 da Pirro Primo Visconti Borromeo), ma noi ci concentreremo sul parco. E sui suoi giochi d’acqua. Per i bambini sembrerà di essersi immersi nella favola di Alice nel Paese delle Meraviglie: tra strani personaggi e schizzi d’acqua che volano nell’aria rimbalzando di fontana in fontana in una serie di infiniti rimbalzi che sembrano quasi opera di un prestigiatore. E invece sono il frutto di un ingegneria idraulica tanto perfetta da resistere nei secoli.

La star del parco, si diceva, è però il suo monumentale ninfeo, che si erge poco lontano dal palazzo e costituisce uno dei luoghi di delizie più sorprendenti e raffinati della cultura rinascimentale in Lombardia. Fu celebrato da molti visitatori illustri (citiamo per tutti Stendhal). Vissuto in contatto con i Medici, i Gonzaga e molte delle altre maggiori famiglie nobiliari, Pirro I Visconti Borromeo, seguendo la moda del tempo, non volle esser da meno nel costruire un edificio destinato al piacere e allo svago, capace di celebrare il rango sociale da lui raggiunto.

Progettato dall’architetto Martino Bassi e realizzato tra il 1585 ed il 1589, questo “edificio di frescura” rispecchia – nell’ideale sintesi tra natura e cultura – i raffinati gusti estetici di Pirro: un edificio pensato per suscitare meraviglia, ornato di statue, mosaici, grottesche e di altre opere che rimandano alla classicità romana, ricco di fontane e di invenzioni di ingegneria idraulica capaci di stupire e divertire gli ospiti, popolato da sale decorate con affreschi e mosaici,

idonee ad ospitare suggestivamente le proprie raffinate collezioni. La pianta dell’edificio è rigorosamente simmetrica e si dispiega attorno al così detto Atrio dei Quattro Venti, un ambiente ottagonale a cielo aperto, con un bel pavimento a mosaico, sulle cui pareti rivestite di travertino trovano posto nicchie con statue di divinità romane e decorazioni musive a grottesche. La simmetria dell’edificio tuttavia è, per così dire, mascherata dalla varietà degli ambienti incontrati dove il visitatore sembra smarrirsi: grotte popolate di statue che favoleggiano un mondo fantastico, sale con misteriosi intrecci di figure geometriche, floreali ed antropomorfe, ambienti – come il Cortile delle Piogge – che sorprendono gli ospiti con i giochi d’acqua e gli scherzi che ingegnosi congegni meccanici riservano loro.

I famosi scherzi che avevano impressionato Stendhal consistono in una grande dovizia di zampilli d’acqua improvvisi, resi possibili dai congegni azionati dalla pressione idraulica ottenuta grazie ad una caduta di circa 20 metri dell’acqua raccolta in un grande serbatoio posto in alto nella cosiddetta Torre dell’Acqua che domina il ninfeo. E preparatevi, se ci andate nel periodo estivo (il parco è aperto e visitabile sino al 31 ottobre) a godervi un’improvvisa frescura, uno stupendo riparo dal caldo estivo che a malincuore vi farà lasciare quel luogo strepitoso.